Addio a Gorbaciov: l’impegno per l’ambiente e la perestrojka della sostenibilità

Artefice, con la sua politica, della fine della guerra fredda, fu insignito nel 1989 della Medaglia Otto Hahn per la Pace e, nel 1990, del Nobel per la pace

È morto a 91 anni Michail Gorbaciov. Ultimo segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica dal 1985 al 1991, fu propugnatore dei processi di riforma legati alla perestrojka e alla glasnost’, e protagonista nella catena di eventi che portarono alla dissoluzione dell’URSS e alla riunificazione della Germania. Artefice, con la sua politica, della fine della guerra fredda, fu insignito nel 1989 della Medaglia Otto Hahn per la Pace e, nel 1990, del Nobel per la pace. Non tutti, però, ricordano il suo fervente impegno per l’ambiente.

Fu proprio Gorbaciov, infatti, a fondare nel 1993 la Green Cross International, un’organizzazione ambientalista indipendente presente in più di 30 Paesi, e a diventarne presidente. Nel gennaio 1990, durante un discorso al ‘Global Forum on Environment and Development for Survival’, Gorbaciov propose di dar vita ad un’organizzazione che rispondesse ai problemi ecologici quasi nello stesso modo in cui la Croce Rossa rispondeva a quelli riguardanti la medicina, come se fosse una ‘Croce Rossa dell’ambiente’. Sviluppando questa idea, i delegati al Summit della Terra di Rio de Janeiro (giugno 1992), condivisero le idee di Gorbaciov e gli chiesero di creare e lanciare un’organizzazione simile. Nel frattempo, il parlamentare svizzero Roland Wiederkehr fondò la World Green Cross con lo stesso obiettivo. Le due organizzazioni si fusero nel 1993 per formare Green Cross International che fu formalmente lanciato a Kyōto il 18 aprile 1993.

Nel 2013, in occasione del ventennale di Green Cross, Gorbaciov spiegò che “negli ultimi due decenni la comunità internazionale ha fallito miseramente nel tentativo di rispondere alle minacce per l’umanità e l’ambiente, e sta, invece, mettendo i profitti al di sopra delle persone con il suo approccio miope e pericoloso nell’occuparsi dei cambiamenti climatici e dello sviluppo sostenibile”. Secondo l’ex presidente dell’Urss, l’origine della crisi era chiara: “La popolazione mondiale supererà i 9 miliardi di persone entro il 2050. Una simile pressione demografica, accoppiata a un’economia mondiale fatiscente e allo sfruttamento incontrollato delle risorse naturali, non farà che alimentare la sofferenza, diffondere la povertà, ridurre la sicurezza umana, causare ulteriori conflitti e degradare ulteriormente l’ambiente”. Ecco perché riteneva una ‘perestrojka’ della sostenibilità necessaria “per rivoluzionare il modo in cui le persone danno valore alla vita: alla propria, a quella dei loro figli e a quella dell’unico pianeta che condividiamo”.

La missione di Green Cross consiste nell’aiutare ad assicurare un futuro equo, sostenibile e sicuro per tutti attraverso l’incoraggiamento del cambiamento dei valori e lo sviluppo di un nuovo senso di interdipendenza globale e responsabilità condivisa nelle relazioni umane con la natura. Green Cross interviene per prevenire e risolvere i conflitti che scaturiscono dal degrado ambientale; fornisce un aiuto integrato di tipo umanitario e ambientale alle persone che sono colpite dalle conseguenze ambientali delle guerre e dei conflitti; promuove normative etiche e legali che assicurano i fondamentali cambiamenti di valori, comportamenti e atteggiamenti dei governi, del settore privato della società e della società civile, necessari a costruire una comunità globale sostenibile.

(Photo credits: Odd ANDERSEN / AFP)