Oggi in Commissione Ambiente dell’Europarlamento si vota la legge per il ripristino della natura, uno dei caposaldi del Green Deal. “Se l’Europarlamento approvasse la legge, si dovrebbe bloccare il drenaggio delle paludi con una riumidificazione delle zone paludose. Per fare un esempio, fermare le idrovore in provincia di Latina significherebbe far invadere i campi di acqua non solo provocando la mancanza di coltivazioni ma anche il ritorno di malattie come la malaria”, dice Nicola Procaccini, europarlamentare di Fdi, membro della Commissione Envi. In una intervista a Il Giornale aggiunge: “Al tempo stesso si parla della necessità di ripristinare 25.000 km di fiumi a flusso libero rimuovendo buona parte delle barriere artificiali dai fiumi sia longitudinali (le dighe) sia laterali che rappresentano il consolidamento degli argini secondo la visione che i corsi d’acqua devono essere lasciati liberi”. Procaccini evidenzia che “e dietro a queste leggi c’è una logica folle per cui l’uomo deve fare un passo indietro rispetto alla natura secondo la visione che una foresta o un bosco sopravvivono meglio se l’uomo si ritira dalla sua manutenzione. In realtà, se non si mantengono i boschi, vanno a fuoco e muore il sottobosco. Addirittura nel testo si propone di abolire le recinzioni private dei terreni con una visione contro la proprietà privata”.