“È realmente una situazione critica. Il 25% delle nostre auto è omologata tra Euro 0 ed Euro 3, ossia veicoli con almeno vent’anni. Un veicolo su due ha invece più di 10 anni. La criticità è che sono veicoli ormai vecchi ed usurati, spesso con scarsa o nessuna manutenzione e, ovviamente, decisamente inquinanti tanto da rappresentare la stragrande maggioranza delle emissioni complessive da mobilità individuale”. Così Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Aci, in una intervista a Il Sole 24 Ore. “Il vero salto tecnologico si è avuto con Euro 4, in cui le emissioni inquinanti si sono circa dimezzate rispetto all’Euro 3. Pertanto, auto assolutamente da sostituire, in primis per la sicurezza di chi è a bordo”, aggiunge. E ancora sottolinea che bisogna “incentivare la sostituzione del vecchio usato con un usato recente. Perché gli italiani non cambiano queste auto? Fatte salve le dovute eccezioni, perché non hanno i soldi per farlo o comunque da destinare a un bene, l’auto, che magari usano sporadicamente. Per l’ACI contano i risultati, in termini di impatto ambientale e di sicurezza: quindi, rispetto al tenersi la vecchia auto riteniamo che rottamare un Euro 0, 1, 2, 3 per comprare un Euro 4, 5 o 6 di pochi anni fa sia un gran passo avanti e che vada aiutato economicamente”.