Bollette luce e gas: 4 milioni di italiani vittime di truffa

Facile.it e l’associazione Consumerismo No Profit hanno unito forze e competenze per dare vita al progetto per aiutare i consumatori a evitare i rischi

Nell’ultimo anno 4 milioni di italiani sono caduti vittime di una truffa o di un tentativo di truffa nell’ambito delle bollette luce e gas, ben il 28% in più rispetto all’anno precedente, con un danno stimato di oltre 1,2 miliardi di euro. Numeri impressionanti, emersi dall’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat, che ha acceso i riflettori su un fenomeno in costante aumento e che ha spinto Facile.it e l’associazione Consumerismo No Profit a unire forze e competenze per dare vita al progetto Stop alle Truffe. L’iniziativa nasce proprio per offrire ai consumatori italiani un sito (www.stopalletruffe.it) dove trovare strumenti concreti per riconoscere i rischi ed evitare di cadere in trappola quando si è alle prese con il cambio di un fornitore luce e gas.

L’indagine ha messo in evidenza come, all’interno delle principali voci di spesa familiare, le bollette luce e gas siano l’ambito più colpito dai malfattori che, per raggiungere le loro vittime, usano spesso il telefono o il porta a porta. Il finto call center è lo strumento più utilizzato per questo genere di frodi, con una percentuale che in un anno è passata dal 44% al 53%, mentre in un caso su cinque il truffatore ha bussato direttamente alla porta di casa della vittima (21%). Non mancano le frodi via web tanto è vero che, sempre secondo l’indagine, il 34% delle vittime è stato raggirato tramite una falsa e-mail, mentre il 14% attraverso un finto sito web, percentuale quasi raddoppiata rispetto allo scorso anno (+90%). Cala, di contro, l’utilizzo da parte dei malfattori delle app di messaggistica istantanea e dei social network, che comunque rappresentano gli strumenti attraverso i quali sono stati truffati, rispettivamente, il 5% e il 4% dei rispondenti.

La buona notizia è che spesso basta davvero poco per non cadere in trappola. Le modalità con cui i truffatori cercano di raggirare le vittime sono sempre le stesse; pertanto, una volta individuati gli schemi ricorrenti, diventa semplice far scattare un campanello d’allarme prima che sia troppo tardi“, spiega Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo No Profit.

Dati interessanti sono emersi analizzando il profilo di chi è stato truffato o, comunque, ha subito un tentativo di frode: i rispondenti con età compresa tra i 35 e i 44 anni si confermano essere la categoria prediletta dai malfattori, con una percentuale di vittime pari al 13,3% (a fronte di una media nazionale pari al 9,4%). Guardando al livello di istruzione di chi ha partecipato all’indagine, emerge che i più truffati sono, come nella precedente rilevazione, i rispondenti con un titolo di studio universitario, con una percentuale di vittime pari al 13%, valore in aumento del 31%. Suddividendo il campione su base territoriale, invece, emerge che se nella precedente rilevazione l’area più colpita dai truffatori era il Nord Est, quest’anno il triste primato spetta al Nord Ovest, con una percentuale pari all’11,6%.

Come si comportano le vittime dopo una truffa? Quasi 6 su 10 hanno dichiarato di non aver denunciato l’accaduto (58%), percentuale pari ad oltre 2,3 milioni di individui; un dato che fa riflettere e che diventa ancor più preoccupante se si considera che il numero di persone che hanno adottato questo atteggiamento è aumentato (+37%) rispetto alla rilevazione precedente.
Sempre più vittime non denunciano la frode per ragioni psicologiche: il 19% perché “si sentiva ingenuo per esserci cascato” (in aumento del 27% rispetto alla precedente rilevazione), mentre il 10% perché “non voleva che i familiari lo scoprissero” (dato in crescita di oltre il 200%).