Clima, Mercalli: 2022 annus horribilis ghiacciai, -4 metri di spessore



In poco più di due secoli – 220 anni, per la precisione – il Nord-Ovest e Torino più nello specifico registrano un record negativo di precipitazioni su qualunque periodo di undici mesi consecutivi. È l’allarme lanciato da Luca Mercalli, presidente della Società meteorologica italiana, nel corso della presentazione del rendiconto nivometrico 2021-2022 in Piemonte e Valle d’Aosta a cura di Arpa Piemonte. “Il caldo anomalo, eccessivo in tutti i mesi a eccezione di marzo e aprile 2022, ha aggravato la siccità”, ha spiegato, illustrando poi l’escalation di calura estiva che si è verificata nel corso degli ultimi anni: 2003, 2010, 2018, 2021, 2022. “Lo scorso mese di ottobre è il più caldo anche nell’insieme d’Europa, circa due gradi sopra la media: il 29 ottobre si sono registrati 20,4 gradi e, il giorno dopo, 27 gradi in Sassonia”, ha precisato.

Secondo i dati presentati, i ghiacciai sono in totale disequilibrio con il clima odierno, privi di alimentazione e, quelli sotto ai 3.500 metri, condannati all’estinzione entro pochi decenni. “Il 2022 – ha detto Mercalli – è l’annata peggiore sui ghiacciai di tutte le Alpi: 4-6 metri di spessore glaciale persi a quote di 3mila metri, dal Piemonte alla Svizzera al Tirolo. Dal 1971, al sud delle Alpi la stagione innevata si è accorciata di un mese tra i mille e i duemila metri. Il futuro dipende dalle nostre scelte. Viceversa, nel 2100, senza tagli alle emissioni serra, la neve sarà destinata a scomparire quasi del tutto in Pianura Padana”, ha concluso il meteorologo.