E’ al largo della Malesia la nave rigassificatrice di Snam: a Piombino entro marzo

La Golar Tundra ha lasciato il cantiere di Keppel a Singapore. Procedendo a una velocità di 12 nodi, dovrebbe arrivare in Italia entro fine mese.

E’ partita. Sta arrivando. La nave rigassificatrice Golar Tundra, acquistata da Snam lo scorso anno per 350 milioni di dollari, ha lasciato il cantiere di Keppel a Singapore e ora – secondo il monitoraggio di Vesselfinder.com – si trova tra Malesia e Indonesia. Procedendo a una velocità di 12 nodi, dovrebbe arrivare a Piombino entro fine mese. Il rigassificatore, costruito nel 2015, è stato sistemato in questi mesi da Keppel, CoolCo e Golar Lng: gli hanno ovviamente apposto anche il logo di Snam. Ora scatta il conto alla rovescia, dopo mesi di polemiche politiche, seguite alla decisione dell’allora governo Draghi di puntare sulla località toscana – insieme a Ravenna – come nuova sede di uno dei due terminal che dovrebbero farci dimenticare il calo di forniture di gas russe via tubo. Il rigassificatore “dovrebbe entrare in funzione entro maggio, ovvero a 6 mesi dall’autorizzazione. Ci sono 200 persone che lavorano 24 ore su 24 per raggiungere l’obiettivo”, spiegava il 19 gennaio scorso Stefano Venier, Ceo di Snam, durante la conferenza stampa di presentazione del piano strategico 2022-2026. E proprio quel giorno la Conferenza dei Servizi concesse a Snam la famosa Aia, Autorizzazione integrata ambientale, per l’installazione del rigassificatore nel porto di Piombino, nonostante le battaglie e il parere contrario del sindaco della città toscana.

La nave, che dovrà percorrere oltre 10mila km per giungere sulle coste toscane, ha una capacità di stoccaggio di circa 170.000 metri cubi di gas naturale liquefatto e di rigassificazione continua di 5 miliardi di metri cubi l’anno. “Da sola – ricordava Venier – potrà contribuire a circa il 6,5% del fabbisogno nazionale, portando la capacità di rigassificazione italiana a oltre il 25% della domanda”. I rigassificatori galleggianti sono dei terminali in grado di stoccare e rigassificare il gas naturale, navi collocate in prossimità di un’area portuale, in banchina o al largo, che ricevono il Gnl a una temperatura di -160°C da altre navi metaniere e lo rigassificano (ovvero lo portano allo stato gassoso) per poterlo immettere nella rete nazionale di trasporto del gas. Snam possiede già il rigassificatore di Panigaglia (La Spezia), è uno degli azionisti di controllo (con il 49%) di Olt (il rigassificatore galleggiante al largo di Livorno) e ha una quota di circa il 7,5% di Adriatic LNG, l’impianto al largo delle coste polesane.

Solo nel 2024 dovrebbe invece entrare in vigore l’altro “rigassificatore a Ravenna, a partire dal terzo trimestre. Sarà ancorato a un molo che deve essere ancora ristrutturato. Ci vuole più tempo rispetto a Piombino”, spiegava sempre Venier. “L’acquisizione della nave sarà invece completata entro settembre e costerà 400 milioni di euro”. Si tratta della BW Singapore, costruita nel 2015 come la Golar Tundra e, come la nave attualmente in navigazione verso l’Oceano Indiano, ha una capacità massima di stoccaggio di circa 170.000 metri cubi di Gnl e di rigassificazione continua per circa 5 miliardi di metri cubi. Snam infine ha firmato un accordo per convertire in metaniera la Golar Arctic dalla capacità di stoccaggio di 140mila metri cubi di gas, che sarà installata nei pressi dell’area portuale di Portovesme, in provincia di Cagliari.