L’Ue tra le congratulazioni di rito e le preoccupazioni per l’Italia che verrà

“Il nuovo governo deve inviare un chiaro segnale di sostegno all’Europa e al percorso di riforme guidato da Draghi”, commenta l’europarlamentare tedesco del Ppe, Markus Ferver

Le congratulazioni di rito per la vittoria del centrodestra e soprattutto Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che si appresta a diventare la prima donna nella storia della repubblica a ricoprire il ruolo di presidente del Consiglio. Ma pure le preoccupazioni, per un partito considerato troppo di destra, e per il percorso di riforme. L’Unione europea si ritrova alle prese con una realtà che, a detta di molti in Parlamento Ue, è improvvisamente ricca di nuove incognite.

Il nuovo governo deve inviare un chiaro segnale di sostegno all’Europa e al percorso di riforme guidato da Draghi”, commenta l’europarlamentare tedesco del Ppe, Markus Ferver, uno dei pochi a lasciare da parte le questioni politico-ideologiche per concentrarsi sulle questioni pratiche. “Con i miliardi del piano per la ripresa e e il sostegno della Banca centrale europea, la posta in gioco è molto alta”. L’Italia è il secondo beneficiario dopo la Spagna dei fondi per il recovery fund. Un totale di 122,6 miliardi in prestiti e 68,9 miliardi in sovvenzioni, da spendere soprattutto in politiche di green economy e innovazione. Una cosa che non sfugge neppure a Sylvie Guillome europarlamentare liberale. “L’Unione europea dovrà avere a che fare con un altro Stato membro i cui leader sfidano le regole comuni… Beneficiando al contempo della maggior quantità di fondi europei per la ripresa”. Preoccupato anche di come la nuova Italia potrà comportarsi in Europa è il verde Thomas Waitz. “Abbiamo bisogno di un governo filo-europeo in Italia, e questo non può accadere sotto un governo post-fascista come Meloni”. Per questo, continua, “invito Berlusconi, Weber e il Ppe a non sostenere questo governo”.

Il tedesco dei Verdi apre il fronte interno al Parlamento, dove da più parti si punta il dito contro il Partito popolare europeo, e il suo leader, Manfred Weber, di aver avallato un’alleanza vista come troppo anti-Ue. “Ha vinto la destra, quella di Giorgia Meloni, quella più sovranista e populista, che in Europa si fa i selfie con Orban”, commenta a GEA l’eurodeputato di Italia Viva, Nicola Danti. Ma a difendere Italia e Ppe è Salvatore De Meo, europarlamentare di Fi. “Siamo l’unico partito di centro e, come più volte ribadito, oltre che liberale e garantista, siamo un partito europeista ed atlantista”, dichiara a GEA. “Noi spingeremo per un’Italia atlantista, con forti legami con la Nato e Bruxelles”, aggiunge Antonio Tajani, coordinatore unico di Forza Italia e presidente della commissione Affari costituzionali a Bruxelles.

Dai banchi dell’Id, a cui appartiene la Lega, si leva l’esultanza degli esponenti di Rassemblement National. “La vittoria della coalizione di destra in Italia è la prova che i popoli si rifiutano di cedere ai dettami europei”, dice Thierry Mariani. Un riferimento alle parole pronunciate dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. A pochi giorno dal voto aveva detto che “ci sono gli strumenti” per rispondere in caso le cose prendano “una direzione difficile” in Italia col cambio di maggioranza. “Von der Leyen minaccia, l’Italia risponde. Gli italiani si stanno riprendendo il loro Paese. Bravissimi”, afferma l’austriaca Harald Viliminsky (Fpo/Id).

La Commissione europea non si sbilancia. “Non commentiamo mai l’esito delle elezioni nazionali”, ma “auspichiamo una collaborazione costruttiva”, si limita a commentare Eric Mamer, capo del servizio dei portavoce dell’esecutivo comunitario. In seno al Consiglio, l’istituzione rappresentativa degli Stati e dei governi, arrivano i complimenti di Ungheria e Polonia. “In questi tempi difficili, abbiamo più che mai bisogno di amici che condividano una visione e un approccio comune alle sfide dell’Europa”, la reazione di Balázs Orbán , direttore politico del premier ungherese, Viktor Orbán. “ Congratulazioni a Giorgia Meloni”, il messaggio del primo ministro polacco, Mateusz Morawiec ki. Da Petr Fiala, primo ministro della Repubblica ceca, Paese con la presidenza di turno, la disponibilità a lavorare insieme. “Aspetto cooperazione future sulle politiche europea e nel gruppo dei conservatori europei”, dove siede Fratelli d’Italia. “Congratulazioni, Giorgia Meloni”.