La siccità 2022 sarà la peggiore degli ultimi 500 anni nell’Ue

L'Osservatorio europeo della siccità ed evidenzia la situazione "ancora grave" in molte regioni. L'emergenza potrebbe durare fino a novembre, avvertono gli esperti del Ccr

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La peggiore da almeno 500 anni, in tutto il continente. La siccità del 2022 in Europa potrebbe aver toccato un livello epocale, come anticipa la valutazione preliminare dell’ultimo rapporto del Centro comune di ricerca (Ccr) della Commissione Ue ‘Siccità in Europa – Agosto 2022’ e che dovrà essere confermata dai dati finali alla fine della stagione. L’emergenza potrebbe durare fino a novembre, avvertono gli esperti del Ccr: “È probabile che nella regione euro-mediterranea occidentale si verifichino condizioni più calde e secche del solito“.

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L’aggiornamento della valutazione sulla situazione della siccità in Europa è basato sui dati e le analisi dell’Osservatorio europeo della siccità ed evidenzia la situazione “ancora grave” in molte regioni Ue. L’evoluzione e gli impatti della prolungata siccità sul territorio comunitario confermano la situazione di luglio, con il 64% del territorio dell’Unione europea complessivamente in stato di allerta: questo contribuisce a diffondere “ampiamente le aree a rischio incendio in tutta l’Ue“, si legge nel rapporto, a proposito dell’emergenza che sta colpendo le zone boschive dalla Francia al Portogallo e la Spagna. Il 47% del territorio è ancora “in condizioni di allerta” – e questo significa che le precipitazioni sono state inferiori alla norma e l’umidità del suolo è in deficit – mentre il 17% si trova “in allerta“, con la vegetazione e le colture che mostrano gli effetti negativi della siccità.

Le attuali previsioni di resa per il mais, la soia e i girasoli a livello europeo sono crollate rispettivamente del 16%, 15% e 12% al di sotto della media quinquennale e il “grave deficit di precipitazioni ha interessato quasi tutti i fiumi europei“. Le ripercussioni sono state avvertite in particolare sul settore energetico – sia per la produzione di energia idroelettrica sia per i sistemi di raffreddamento di altre centrali – ma anche sul trasporto fluviale. È per questo motivo che diversi Stati membri Ue hanno adottato quest’estate misure di restrizione idrica, considerato anche l’allarme per cui “le forniture potrebbero essere ancora compromesse nelle prossime settimane“. Il rapporto Centro comune di ricerca della Commissione avverte inoltre che, nonostante le precipitazioni degli ultimi giorni hanno alleviato le condizioni di siccità in alcune regioni europee, si sono presentate “nuove sfide” sotto la forma di forti fenomeni temporaleschi.