Meloni in India e poi negli Emirati Arabi: “Momento chiave per transizione energetica”

E’ iniziata la missione della premier Giorgia Meloni in India e negli Emirati Arabi. La presidente del Consiglio ha incontrato il primo ministro Narendra Modi, già visto a Bali per il G20. “India e Italia celebrano il 75esimo anniversario delle loro relazioni bilaterali e noi abbiamo deciso di dare un nuovo impulso alla partnership Dobbiamo lavorare per aumentare le relazioni economiche, le nostre campagne aprono tante possibilità per investimenti”, ha detto Modi in conferenza stampa sottolineando il desiderio di “aumentare la cooperazione su rinnovabili, idrogeno, telecomunicazioni e spazio”. Meloni non è stata da meno nel parlare di possibile cooperazione tra i due Paesi: “Penso al tema della sicurezza energetica, l’india si pone grandi obiettivi sotto questo profilo. Da sempre sappiamo che l’India sta lavorando sulla produzione di energia da fonti rinnovabili  e insieme dobbiamo lavorare sui temi della transizione digitale, sulle tecnologie emergenti, sullo spazio”. Poi ha aggiunto: “Affrontano i grandi shock di questo tempo, la crisi pandemica, la crisi internazionale dettata dalla guerra in Ucraina e le sue ripercussioni sull’ordine internazionale, sulla sicurezza alimentare ed energetica. E diventa importante quando un paese come l’India assume la presidenza g20 perché rappresenta con grande forza i bisogni e gli interessi dei Paesi del sud globale”.

La premier è stata ospite d’onore del Raisina Dialogue, la principale conferenza indiana sulla geopolitica e la geo-economia, sulle questioni più impegnative sullo scacchiere globale. Secondo Meloni il Nord Africa è una regione vasta che possiede risorse, a partire dall’energia, determinante per l’Europa ma che prima di tutto deve andare a loro vantaggio. Stiamo costruendo una collaborazione su basi paritarie, senza ambizioni predatorie, senza interessi economici. L’Italia sta lavorando per essere ponte del Mediterraneo“, tra Africa ed Europa. “L’energia verde, l’idrogeno, l’elettricità saranno prodotti sempre più localmente“. Ma, adesso, “siamo in un momento chiave per la transizione energetica e la lotta al cambiamento climatico. Tutti dobbiamo contribuirvi, abbiamo responsabilità per le generazioni future. In modo equilibrato, ciascun paese svolgere il suo ruolo, se non lo faremo ci sarà un impatto profondo sul mondo, con carestie, siccità, eventi metereologici estremi e altri disastri. La nostra abilità di lavorare insieme su rinnovabili, energia verde, idrogeno, circolarità e transizione determinerà il nostro successo“, ha aggiunto.

Intanto, a margine della visita di Meloni, Enel, tramite la sua consociata Gridspertise, ha firmato due memorandum d’intesa con Tata Power Delhi Distribution Limited (Tata Power-DDL) per favorire l’accelerazione della trasformazione digitale delle reti di distribuzione elettrica in India. La firma dei memorandum è stata annunciata da Antonio Cammisecra, direttore di Enel Grids, in occasione della Business Roundtable tra India e Italia che si è tenuta a Nuova Delhi ed è stata presieduta da Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, e da Piyush Goyal, ministro del Commercio e dell’Industria indiano.

Il 3 e 4 marzo, la leader di Fdi sarà poi negli Emirati arabi. Una visita che consolida le relazioni diplomatiche tra i due Paesi, ma fa pensare a un ‘Piano Mattei’ anche per il Medio Oriente. Qui l’Italia è partner strategico in diversi progetti energetici. L’ultimo viaggio di un premier negli Emirati risale al 2021, con Giuseppe Conte.

A settembre 2022 il ministro dell’Industria emiratino e Claudio Descalzi, l’amministratore delegato di Eni, si sono incontrati ad Abu Dhabi per discutere delle attività della società nell’Emirato, di progetti futuri e delle aree di interesse comune. L’obiettivo è accelerare i progetti di sviluppo esistenti, le nuove scoperte esplorative così come le attività internazionali, in linea con una strategia di decarbonizzazione e per contribuire a più forniture di gas a livello mondiale. In particolare, il progetto multimiliardario di Ghasha contiene volumi di gas recuperabile “significativi”, fa sapere Eni, e potrebbe arrivare a produrre oltre 42,5 milioni di metri cubi giorno, in aggiunta a oltre 120mila barili di olio e condensati di alto valore al giorno. Di settembre 2021 è il memorandum Eni-Mubadala Petroleum che mira a identificare opportunità di cooperazione nel settore della transizione energetica, inclusi l’idrogeno e la cattura, utilizzo e stoccaggio della CO2, in linea con i rispettivi obiettivi di decarbonizzazione.

“Con la visita del presidente del consiglio Giorgia Meloni negli Emirati, l’Italia conquista la scena di leader energetico. Usciamo vincenti da questa crisi”, commenta il presidente di FederPetroli Italia, Michele Marsiglia. “Attendevamo questa visita nei paesi arabi, è un rafforzamento della nostra industria e un consolidamento fondamentale in questo momento storico per la nostra Eni”, sostiene. Gli Emirati sono uno dei più importanti partner dell’Italia nell’area del Medio Oriente e Nord Africa con rapporti basati sul piano economico, industriale e culturale e sulle tematiche bilaterali.