“Doveva essere la bandiera di Olimpiadi sostenibili. Minaccia di passare alla storia quale icona dello spreco e dei grandi eventi usati per scardinare la natura più delicata del pianeta. Prima di diventare come gli altri impianti simili: un relitto abbandonato”. Lo dice Luigi Casanova, voce storica dei movimenti verdi tra le Dolomiti, parlando della pista di bob di Cortina al centro di una disputa e ‘preoccupazione’ per i Giochi del 2026. La Repubblica riporta anche altri parere negativi di rappresentanti di associazioni ambientaliste: “Gli impegni assunti nel 2019 per ottenere i Giochi — racconta Giovanna Deppi, attivista di Per Altre Strade — non sono stati mantenuti: dopo Venezia anche le Dolomiti rischiano di non poter essere più Patrimonio dell’umanità, bocciate dall’Unesco”. L’invito è a “evitare disastri e buchi di bilancio”, si augura Silverio Lacedelli di Wwf Cortina “ma i tempi sono stretti”.