Pronovias: con ‘Second Life’ l’abito da sposa riprende vita

Il gigante della moda bridal ha lanciato una linea che può essere riconvertita a costo zero. Arriva la scelta per le spose eco-sostenibili

Abiti sposa

In salute e malattia, finché spreco non ci separi. La stagione delle nozze è iniziata e se c’è un’occasione nella vita tradizionalmente poco sostenibile è proprio quella del “grande giorno”. Almeno finora, perché in tanti stanno cercando di cambiare strada. L’eco-friendly diventa una tendenza, il tema, persino un “filtro” di ricerca nei portali specializzati. Anche per l’abito crescono le scelte consapevoli: dagli affitti agli acquisti vintage, passando per l’equo solidale e le sartorie a chilometro zero.

Così le case di moda si adeguano. Il primo grande marchio a lanciare un progetto su larga scala è Pronovias, che quest’anno ha presentato la collezione ‘Second Life’.

Si tratta di una selezione di abiti, curata dalla direttrice creativa Alessandra Rinaudo, che prevede la possibilità di trasformare i capi e poterli riutilizzare in occasioni importanti, senza costi aggiuntivi, entro un anno dall’acquisto. Lunghezze ridotte, maniche eliminate, aggiunta di cinture, spalline, fasce e l’abito prende nuova vita. Rinaudo ha ridisegnato la collezione, includendo diversi stili, per diverse esigenze, romantico, boho, elegante, party.

È un altro passo di Pronovias lungo la strada della sostenibilità, intrapresa ormai da anni. La casa ha in piedi diversi progetti, uno di questi è #WeDoEco, una selezione di abiti realizzati con tessuti e materiali ecologici al 100%. Ma anche #MyDressxHerFuture a sostegno di ‘Brides do Good’ e ‘Brides for a Cause’, no-profit che supportano donne in situazioni di difficoltà attraverso programmi di sostegno sociale. Con #MyDressxHerFuture, invece, la sposa può donare il suo abito ad associazioni a supporto dei progetti di sostegno. In partnership con RECOVO, piattaforma che promuove il riciclo del tessuto in eccedenza per ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti tessili, Pronovias riconverte le eccedenze in materie prime per altre aziende. E con il programma Global Compact dell’Onu, il gruppo si impegna a garantire il rispetto di diritti umani, lavoro, impatto sociale, ambiente e pratiche anticorruzione.