“Ondate di caldo come l’attuale sono devastanti per le creature del mare”. Lo sostiene Roberto Danovaro, presidente della Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli e professore di biologia marina al politecnico delle Marche. Che su Repubblica aggiunge: “Già un aumento di un grado sarebbe preoccupante. Cinque gradi sono un’enormità. Dal 2015 al 2019 ogni anno abbiamo registrato ondate di calore marine, ma mai con l’intensità di oggi. Possiamo solo sperare che una mareggiata rimescoli le acque”. Le conseguenze, secondo Danovaro, sono gravi: “Principalmente due. Il caldo può superare il limite di tolleranza di alcune specie abituate alle acque fredde. Molte specie poi vanno incontro a morie di massa per colpa delle infezioni batteriche o virali. Il caldo abbassa le difese immunitarie”.
Oltre alla fauna, anche la flora sottomarina soffre, “soprattutto le alghe brune, che formano straordinarie foreste frondose sui fondali. Sono a rischio di estinzione, confinate ormai nelle zone più fresche del Mediterraneo come il Golfo di Trieste e il Mar Ligure. Si tratta di un habitat protetto anche dalle norme europee, preziosissimo per molte specie di pesci che qui trovano cibo e trascorrono le prime fasi della vita. Se queste alghe scompaiono, non avremo nulla da pescare in futuro”.
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