Il pianeta ha perso in media il 69% della fauna selvatica in circa 50 anni. E’ quanto emerge dal Living Planet Report (LPR) 2022, il rapporto biennale sulla salute del pianeta, che il WWF lancia oggi a livello globale. Dal 1970 è “un calo medio devastante” quello subìto dalle popolazioni di mammiferi, uccelli, anfibi, rettili e pesci in tutto il mondo. Il report evidenzia “le drammatiche prospettive dello stato di salute della natura” e lancia un appello “urgente” ai governi, alle imprese e all’opinione pubblica: “serve subito un’azione di trasformazione per invertire la drammatica perdita di biodiversità, che insieme all’emergenza del cambiamento climatico indotto dall’uomo minaccia il benessere delle generazioni attuali e future”. “Ci troviamo di fronte a una doppia emergenza – spiega Marco Lambertini, Direttore generale del WWF Internazionale- il cambiamento climatico provocato dall’uomo e la perdita di biodiversità, che minacciano il benessere delle generazioni attuali e future. Il WWF è estremamente preoccupato da questi nuovi dati che mostrano un calo devastante delle popolazioni di fauna selvatica, in particolare nelle regioni tropicali che ospitano alcune delle aree più ricche di biodiversità al mondo “.
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