“Non è sicuro che la nube di metano arriverà in Italia. La nube, secondo una ricostruzione fatta al computer, avrebbe avuto una traiettoria divisa in due parti, una è andata verso le isole Svalbard, l’altra verso la Gran Bretagna e la Francia. La concentrazione di questo metano, così come fuoriuscita dal mar Baltico, lungo il percorso si è dispersa nel volume dell’atmosfera e già su Gran Bretagna e Francia aveva una concentrazione molto bassa”. Lo spiega, contattato da GEA, l’esperto del Cnr e amministratore del consorzio Lamma.
“Essendo arrivata questa mattina sulla Gran Bretagna ed essendoci correnti dal nord ovest – aggiunge l’esperto – queste correnti potevano portarla, ma ripeto molto diluita, sull’Italia. Il metano è un gas che non ha nessun tipo di problema, non si infiamma non è inquinante. L’unico problema è che incrementa la concentrazione di metano in atmosfera, contribuendo all’effetto serra. Si tratta di una emissione di 80mila tonnellate, considerevole, ma non tale da modificare in maniera significativa l’atmosfera”.
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