“Non può bastare il previsto miglioramento meteorologico per far dimenticare le criticità idrogeologiche, registrate nelle scorse ore in numerose regioni d’Italia, né può passare inosservata l’ormai ricorrente frequenza di violenti cicloni nell’area mediterranea”. Lo afferma Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI). “Il nostro Paese – aggiunge – non solo è in balia dell’estremizzazione degli eventi atmosferici, passando in poche ore dalla siccità all’allarme alluvioni, ma è sempre più debole di fronte alla violenza delle precipitazioni.”
“E’ necessario affiancare, alla protezione civile, una politica di prevenzione civile, fatta di interventi mirati ad incrementare la resilienza delle comunità, oggi impreparate anche nell’applicare elementari regole di prudenza di fronte ad evenienze finora sconosciute – aggiunge Massimo Gargano, direttore Generale di ANBI -. Oltre a ciò servono investimenti per adeguare la rete idraulica, consci che 1 euro speso in prevenzione, ne fa risparmiare 5 in danni. Non solo: i dati dimostrano come solo il 10% dei danni venga realmente ristorato dopo le dichiarazioni dello stato di calamità”.
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