“Era prevedibile che avvicinandosi l’inverno, avrebbe accelerato gli attacchi contro le infrastrutture. L’obiettivo è paralizzare la griglia energetica per mettere pressione sulla popolazione e costringere il governo a capitolare”. Lo dice di Vladimir Putin l’ex direttore per l’Europa nella Casa Bianca di Joe Biden che aveva gestito l’accordo per la sicurezza firmato da Zelensky Mike Carpenter. In una intervista a Repubblica spiega ancora: “Putin ha il vantaggio di non avere alcuna considerazione per le vite dei suoi soldati, ma i costi sono enormi e i risultati poveri. Il fronte è sostanzialmente statico. I combattimenti continueranno in inverno, perché sono condotti con i droni e la caduta delle foglie li facilita, ma parliamo comunque di pochi chilometri quadrati”. Poi Carpenter parla degli Usa: “È tragico e riprovevole non fare nulla, mentre Mosca uccide civili innocenti, solo perché un uomo al Cremlino vuole passare alla storia come colui che ha aggiunto un po’ di territori all’impero russo”. Sulle armi a lungo raggio spiega: “Gli ucraini beneficerebbero dei Tomahawk, ma anche più Patriot per la difesa aerea e caccia F-16. Servirebbero per convincere Putin che non può vincere la guerra, non gli permetteremo di minacciare il resto del Continente e deve negoziare. Perciò gli europei dovrebbero rapidamente trovare il consenso per usare i 140 miliardi di capitali russi congelati come prestito per la ricostruzione dell’Ucraina. Trovo inaccettabile che non lo abbiano ancora fatto, mentre civili muoiono ogni giorno”. E infine sull’Italia: “Sarebbe una grande cosa se Roma potesse aggiungersi alla Purl, perché avete molta esperienza con le capacità di difesa avanzate e un’industria robusta. Sareste un partner naturale. La premier Meloni è stata sempre molto articolata ed eloquente nel difendere i bisogni dell’Ucraina, durante l’intero mandato. Sarebbe coerente con le vostre posizioni in politica estera, se l’Italia diventasse uno dei Paesi con un ruolo di leadership nelle iniziative per aiutare Kiev a difendersi da un’aggressione illegale, che minaccia la sicurezza futura dell’intera Europa. Come Roma ha assunto la guida per la ricostruzione, un ruolo chiave nel Purl sarebbe complementare con i vostri interessi nazionali. Meloni dovrebbe discuterne con Salvini”.
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