“In primo luogo, un’eventuale modifica della Legge Clima europea che preveda un nuovo obiettivo intermedio al 2040 dovrà essere accompagnato da chiare e definite ‘condizioni abilitanti’, ovvero strumenti che consentano di raggiungere gli obiettivi senza compromettere irrimediabilmente l’economia europea, a vantaggio, peraltro, di un numero sempre più alto di concorrenti strategici a livello globale, che fanno salti di gioia di fronte alle follie verdi che ci siamo autoimposti e che vogliamo continuare ad autoimporci – precisa la premier -. Mi riferisco in particolare alla possibilità di conteggiare sino almeno al 5% (tanto degli obiettivi a livello UE, tanto degli obiettivi nazionali), i cosiddetti crediti internazionali, ovvero quei progetti di cooperazione internazionale che l’UE e gli Stati membri finanziano in Paesi terzi per ridurre le emissioni di carbonio. Anche considerato che le emissioni di carbonio UE ammontano a circa il 6% delle emissioni globali, non è trascurabile il valore che ha, ai fini dell’obiettivo finale, favorire un’economia sostenibile nei Paesi in via di sviluppo. È esattamente lo spirito del Piano Mattei e del focus che il Piano ha sui progetti ambientali”.
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