Da una parte norme più stringenti sulle emissioni industriali, dall’altra la stretta sugli inquinanti atmosferici. La Commissione Europea ha proposto martedì a Strasburgo un pacchetto legislativo dedicato a combattere i livelli di inquinamento, promuovendo una revisione della direttiva (Ied) sulle emissioni delle industrie e della normativa europea sui gas fluorurati ad effetto serra e per le sostanze che contribuiscono a ridurre lo strato di ozono.
La direttiva sulle emissioni industriali copre oggi oltre 30mila grandi impianti industriali e circa 20mila allevamenti in Ue, prevalentemente di pollame e suini. Bruxelles stima che questi impianti sono responsabili di circa il 50% di ossidi di zolfo (SOx), metalli pesanti e altre sostanze nocive, circa il 30% degli ossidi di azoto (NOx) e del particolato (PM10). Con le modifiche proposte, Bruxelles vuole estendere il campo di applicazione della direttiva per far rientrare nel quadro normativo anche gli allevamenti intensivi su larga scala – responsabili insieme del 60% delle emissioni di ammoniaca del bestiame dell’Ue e del 43% di metano – con benefici stimati in oltre 5,5 miliardi di euro l’anno. Esteso il campo di applicazione della direttiva anche alle miniere, dall’estrazione di minerali e metalli industriali, oltre che la produzione di batterie, un campo che Bruxelles considera in piena espansione.
La proposta dell’Esecutivo prevede inoltre che gli impianti coperti dalla direttiva abbiano regole più stringenti per i permessi per emettere Co2. Attualmente circa l’80% dei permessi viene concesso con il criterio dei “limiti meno esigenti delle migliori tecniche disponibili”, con la revisione i permessi dovranno valutare la fattibilità di raggiungere le migliori prestazioni. Per raggiungere gli obiettivi, Bruxelles propone che a partire dal 2030 o 2034 gli operatori dovranno sviluppare piani di trasformazione per i loro siti, in cui definiranno come raggiungere gli obiettivi dell’Ue in materia di inquinamento zero, economia circolare e decarbonizzazione entro il 2050. Essendo una direttiva, gli Stati membri avranno 18 mesi di tempo per adeguare la legislazione nazionale, dopo l’adozione definitiva della proposta da parte del Parlamento europeo e dal Consiglio.
Presentando la proposta in conferenza stampa, il vicepresidente esecutivo Fran Timmermans ha chiarito che anche se ci fosse un accordo politico tra Consiglio e Parlamento il prossimo anno, l’applicazione delle nuove norme non arriverà prima del 2027. “Questi tempi lunghi stimoleranno gli investimenti e la ricerca”, ha aggiunto. Il collegio di Ursula von der Leyen ha presentato martedì anche regole più stringenti sui gas fluorurati a effetto serra e per le sostanze nocive per l’ozono (Ods), adottando due nuovi regolamenti per alzare l’ambizione sul clima e circoscrivere l’aumento della temperatura globale entro i 1,5°, come sottoscritto nell’accordo di Parigi del 2015. Bruxelles stima che entrambe le proposte potrebbero portare a una riduzione totale delle emissioni di gas serra dell’Ue di 490 Mt (Co2 equivalente) entro il 2050, ovvero un valore “leggermente superiore alle emissioni annue totali di gas serra della Francia nel 2019”, si legge nella comunicazione.
I gas fluorurati e gli Ods sono gas serra di origine umana che contribuiscono ad alzare la temperatura terrestre quando vengono rilasciati nell’atmosfera. La proposta introduce nuove restrizioni per garantire che i gas fluorurati siano utilizzati solo in nuove apparecchiature dove non sono disponibili alternative adeguate. Ad esempio, l’SF6, tra i gas serra più potenti, sarà gradualmente eliminato in tutte le nuove apparecchiature per la trasmissione elettrica entro il 2031. “Sebbene le leggi esistenti abbiano avuto successo, la scienza ci esorta ad andare oltre e più velocemente ora. Rendere più ampiamente disponibili le tecnologie rispettose del clima ci aiuterà a raggiungere gli obiettivi climatici a lungo termine dell’UE e incoraggerà i paesi al di fuori dell’Europa a ridurre i loro gas fluorurati e anche l’uso di sostanze che riducono l’ozono”, ha aggiunto Timmermans.
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