La ‘bolletta sospesa’ per contrastare il caro energia, un’iniziativa della diocesi di Roma

La crisi energetica piega sempre più famiglie in Italia. Migliaia di persone che non si erano mai rivolte a Caritas in questi ultimi mesi chiedono aiuto per far fronte ai rincari. Ecco perché la diocesi di Roma lancia, per la giornata mondiale dei Poveri (13 novembre) la ‘bolletta sospesa‘, tramite il Fondo Famiglia di Caritas. Lo annuncia il cardinale vicario Angelo De Donatis in una lettera ai parroci, ai religiosi e alle religiose: “Vi invito a promuovere nelle comunità una raccolta straordinaria di offerte da destinare al Fondo Famiglia della Caritas diocesana – scrive il porporato –, finalizzato proprio al sostegno delle persone e delle famiglie in maggiori difficoltà di fronte alla crescita esponenziale. La raccolta può essere frutto di una giornata di digiuno, raccolta straordinaria, un’offerta libera per ‘una bolletta sospesa’ o altri segni di condivisione“.

Proprio la Caritas, nel suo ultimo rapporto, dal titolo ‘L’anello debole’, ha denunciato una situazione di povertà assoluta, nel 2021, ai massimi storici. Le famiglie in povertà assoluta sono 1 milione 960mila, 5.571.000 persone (il 9,4% della popolazione residente). Elemento pesa negli ultimi mesi è l’inflazione elevata, fenomeno che, sottolinea il braccio pastorale della Cei, “le famiglie non sono abituate ad affrontare“. Questo produrrà nuovi aumenti della povertà, perché l’incremento dei prezzi si concentra sulle spese per generi alimentari ed energia, che hanno un peso maggiore nel paniere di consumo delle famiglie a reddito basso.

A Roma e non solo, osserva il vicario del Papa per la diocesi, “per un numero sempre maggiore di persone e famiglie sta venendo meno la possibilità di pagare le rispettive bollette di consumo di energia elettrica e del gas. Il mio pensiero non può non andare alle famiglie fragili che si trovano in difficoltà su questo: anziani soli, bambini piccoli, malattie gravi e varie disabilità. Accanto a questa raccolta c’è pure l’esigenza – aggiunge – di far crescere la consapevolezza che occorre cambiare le nostre abitudini di consumo, nelle nostre case, nei posti di lavoro, negli ambienti che frequentiamo“.

La Giornata “giunge quest’anno in un tempo segnato dalla sofferenza – riflette De Donatis – e da un mondo in apprensione per quanto sta accadendo nel martoriato territorio ucraino. Viviamo in un contesto segnato anche dalle numerose guerre regionali in atto da tempo, dalle conseguenze di oltre due anni di pandemia da Covid-19, dai gravi effetti economici e sociali della crisi energetica che sta colpendo molte regioni del mondo“.

Nadia Bisson

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