An icon of a goal fulfilled in the form of a clear pond in the middle of a lush forest. 3d rendering.
Italgas festeggia i suoi 185 anni e lo fa, con ancor più convinzione vista la crisi energetica in atto, guardando al futuro e alla sostenibilità. La celebrazione nella sede torinese è stata infatti anche l’occasione per presentare il nuovo brand della ESCo (Energy service company) del Gruppo che segna il crescente impegno nel settore dell’efficienza energetica. Il suo nome è Geoside, che intende rimandare ai concetti di attenzione alla sostenibilità e alla salvaguardia del Pianeta. Con Geoside, Italgas punta a dare vita a uno dei principali player a livello nazionale, continuando a giocare un ruolo di primo piano nel raggiungimento degli obiettivi climatici Ue.
Non a caso, aprendo le danze, la presidente Benedetta Navarra ha voluto sottolineare come fra i “punti cardinali della storia e del racconto” di Italgas, c’è proprio “la sostenibilità”. Con lo sguardo proiettato nel futuro e un ruolo – nelle parole dell’ad Paolo Gallo – “da protagonisti nella transizione energetica in Italia e in Europa grazie a reti digitali, capaci di accogliere e distribuire anche gas rinnovabili come biometano e idrogeno, innovazione tecnologica e un impegno sempre maggiore nell’efficienza energetica”. Il tutto all’insegna della serietà, perché, spiega Gallo, “nel nostro piano sono stati dati dei target ravvicinati di riduzione delle emissioni di CO2 e di consumo di energia, disegnando una traiettoria che ci porterà a zero nel 2050, allora sì che il 2050 è un obiettivo serio, perché hai stabilito dei punti nel futuro”.
A margine dei festeggiamenti, Gallo ha colto l’occasione per parlare dell’attualità. Dalla necessità di cogliere le opportunità regalate dal biometano per sostituire il gas russo, alle considerazioni sui prezzi dell’energia: “La proposta che il Governo ha fatto è quella del price cap. Se metto il price cap al gas, automaticamente anche i prezzi dell’energia ne hanno un beneficio. Quindi ci ritroviamo con un prezzo dell’energia più basso, senza dover intervenire direttamente. È un peccato che questa proposta, che è sul tavolo da marzo, ancora sia dibattuta. Mi sembra la proposta più ragionevole. Il disaccoppiamento può essere una soluzione, ma potrebbe funzionare se uno prima fa il price cap e poi, eventualmente, interviene dopo”. Per finire con una non particolarmente rosea considerazione sulla situazione delle fughe di gas da Nord Stream: “Se l’acqua entrerà nelle tubature, rimetterle a posto non sarà una passeggiata. A noi ogni tanto succede che i distributori dell’acqua ne perdano e finisca nei nostri tubi. Quando ce ne accorgiamo, per ripararli ci vogliono giorni. E non sono sotto il mare…Quindi non sarà una cosa banale”.
Parlare di presente e di futuro, però, vuol dire non dimenticarsi del passato. Ecco perché Italgas ha deciso di far ripercorrere i suoi 185 anni di storia, dall’illuminazione delle città alla distribuzione del gas a servizio di cittadini e imprese, passando per il ritorno in Borsa nel 2016 e gli investimenti nei settori del digitale, dell’efficienza energetica, dell’acqua, sino alla recente proiezione sul mercato internazionale con l’acquisizione della greca Depa Infrastructure. Andrea Delogu, conduttrice televisiva e scrittrice, ha raccontato la storia dell’azienda, mentre Alessandro Lucchini, linguista e ricercatore, ha tratteggiato con una catena semantica il legame tra Italgas e i concetti di energia, innovazione, transizione e sostenibilità. Infine, il direttore del quotidiano Il Foglio, Claudio Cerasa, in un dialogo a due con Paolo Gallo, ha tracciato il profilo della società oggi e le prossime tappe del suo percorso di crescita. Uno sguardo all’innovazione e al domani, con le radici piantate nella storia.
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