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Olbia va a 30 km all’ora ed è un esempio per le altre città italiane

Milano punta a diventare tutta, o più probabilmente solo in buona parte, città a 30 km/h a partire dal 2024. Ma in Italia c’è già chi ha scelto di moderare la velocità dei veicoli, per tutelare la popolazione e ridurre l’inquinamento atmosferico. Ed è Olbia. Qui infatti il limite massimo di velocità è in vigore già dal 1° giugno 2021. “Si tratta della prima città italiana ad aver fatto questo importante passo, particolarmente coraggioso e inizialmente contestato dai cittadini, come spesso accade quando si attuano grandi cambiamenti nelle abitudini radicate”, dicono dal Comune sardo. E a un anno e mezzo dall’adozione della norma nella città sarda, sono diverse le realtà italiane che annunciano il provvedimento: Bologna a partire da giugno dell’anno prossimo, ad esempio, ma anche Milano e Parma entro il 2024.

La delibera di giunta di Olbia è la n. 83 del 2021 e impone che nelle strade comunali, in città e nelle frazioni, il limite massimo di velocità sia di 30 chilometri orari. “La disposizione ha il duplice obiettivo di aumentare la sicurezza per le persone e di consolidare un nuovo concetto di mobilità urbana sempre più ecosostenibile e ci fa piacere che adesso altre città italiane ci abbiano preso come esempio.afferma il sindaco Settimo Nizzi –. La nostra è stata una scelta allineata ad altre realtà importanti a livello europeo. Un altro passo avanti per rendere la nostra città sempre più bella, fruibile e a dimensione di cittadino”.

L’amministrazione olbiese si è mossa dunque in linea con altre città europee, consapevole che il futuro non può prescindere da una mobilità sempre più attiva e sostenibile. A un anno e mezzo dal provvedimento, Nizzi conferma che i risultati sono quelli sperati: “Per il primo anno abbiamo accompagnato i nostri cittadini affinché si abituassero al cambiamento, lasciando da parte le sanzioni. Dopo le contestazioni iniziali, la situazione si è capovolta. Adesso sono le persone a chiamarci per sollecitare controlli e interventi per chi non rispetta la norma. Finora sono poche decine i casi di automobilisti fermati e puniti dopo la rilevazione del telelaser”. Insomma, la popolazione sta capendo quanto sia importante rallentare la circolazione “e questo ci dimostra che quella che abbiamo cominciato a percorrere sia la strada giusta”. La scelta, spiega il primo cittadino, “non è stata fatta soltanto per garantire una maggior sicurezza sulle strade e ridurre gli incidenti, ma ha significato innescare un circolo virtuoso di miglioramento degli spazi comuni, ponendo sempre l’essere umano al centro del focus consapevoli che non sono soltanto le infrastrutture, che pur ci vogliono, a modificare le abitudini”.

Insomma, se le auto rallentano, le biciclette si usano più volentieri, i pedoni sono più liberi, i bambini si muovono in autonomia e sono tanti i vantaggi anche per gli esercizi commerciali. “Senza dimenticare – ricorda Nizzi – che c’è un costante miglioramento della qualità della vita, anche per la riduzione dell’inquinamento da gas di scarico ed acustico”. Sul fronte delle infrastrutture, a ottobre è stato inaugurato l’ultimo tratto del lungomare olbiese completamente riqualificato, con la pista ciclabile, gli spazi verdi e fioriti, la palestra all’aperto, i jungle trees e i giochi per i bambini. “Un vero gioiello – dice il sindaco – per i nostri concittadini e per le tante persone che scelgono la nostra città come meta delle loro vacanze”.

Olbia ha anche un altro primato: è la prima città italiana ad aver adottato il Pediplan, oltre che il Biciplan, entrambi facilitati proprio dalla “città 30”. I due piani, adottati a marzo 2022, hanno lo scopo di favorire e sviluppare gli spostamenti a piedi e in bicicletta nella vita di ogni giorno, per andare al lavoro o a scuola, ad esempio. Inoltre, è già stata indetta la gara per redigere il Piano urbano della mobilità sostenibile, quale strumento fondamentale per definire l’assetto trasportistico della città in un orizzonte di medio e lungo periodo. Contestualmente, sarà redatto il Piano generale del traffico urbano per la modellizzazione della mobilità in uno scenario di breve periodo.

“Aver partecipato al progetto europeo Cyclewalk, dove abbiamo potuto apprendere buone pratiche da realtà come Amsterdam, che ha fatto della mobilità sostenibile il suo biglietto da visita, ha radicato in noi la consapevolezza che solo una cultura volta a questo tipo di mobilità può migliorare sensibilmente la qualità della vita dei cittadini, rendendo la comunità più vivace e sana. E questa è la strada che continueremo a percorrere con convinzione e fermezza con le tante iniziative che stiamo portando avanti. La strada scolastica in via Nanni è un altro esempio: anche in questo caso siamo stati inizialmente criticati, mentre adesso sono i cittadini a chiederci di replicarla in tutte le scuole della città”, conclude Nizzi.

Elena Fois

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