Ponte sullo Stretto, scontro Legambiente-Salvini. Il ministro: “Sarà green”

Passano i governi, ma non l’eterno dibattito sul Ponte sullo Stretto. Con Giorgia Meloni al comando e Matteo Salvini titolare del dicastero per le Infrastrutture, il progetto torna a essere un’ipotesi non più remota.

E scatena le preoccupazioni degli ambientalisti.Basta a inutili retoriche sulle grandi opere. Il Paese non ha bisogno di opere faraoniche e di cattedrali nel deserto come il Ponte sullo Stretto di Messina, ma di interventi concreti a partire da una massiccia cura del ferro e dal potenziamento del trasporto via nave“, l’appello che Legambiente lancia al nuovo Esecutivo.
Il Cigno Verde chiede di rilanciare gli investimenti in collegamenti veloci e frequenti tra la Sicilia, la Calabria e il resto della Penisola, portare le Frecce nei collegamenti tra Palermo, Catania e Roma, rafforzare i collegamenti in treno da Reggio Calabria a Taranto e Bari e potenziare il trasporto via nave lungo lo Stretto.

Salvini convoca per l’8 novembre un vertice a Roma con i governatori delle due regioni coinvolte, Sicilia e Calabria, per fare il punto sul progetto. “Un’opera – insiste Legambiente –, utile solo a buttare al vento altri soldi pubblici, dopo il miliardo di euro che fino ad oggi sono costati studi e consulenze, stipendi della società stretto di Messina“. Per questo l’associazione domanda al Governo di abbandonare questo “insensato progetto” e di utilizzare le risorse del Pnrr per “dare concretezza agli interventi che davvero servono al Paese“.

Tra linee ferroviarie inesistenti o abbandonate, tratte a binario unico, treni vecchi, a gasolio e a bassissima frequenza, gli spostamenti in Calabria e Sicilia oggi non sono da paese civile“, denuncia Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente.

I cittadini siciliani e calabresi hanno diritto a proposte credibili di rilancio degli spostamenti attraverso connessioni ferroviarie, navali e aeree più semplici tra le regioni, verso nord e anche con il resto del Mezzogiorno, non di aspettare altre promesse e rinviare il cambiamento di qualche decennio“, fanno eco i presidenti dell’associazione in Sicilia Calabria, Gianfranco Zanna e Anna Parretta.

Proposte e polemiche che il vicepremier non coglie, promettendo l’opera più moderna e green: “Vogliamo creare lavoro, disinquinare, sbloccare cantieri e investire in trasporto su ferro e via mare, ma anche lasciare ai nostri figli un’opera che renderà l’Italia un Paese leader al mondo come il Ponte sullo Stretto, l’opera più avveniristica ed ecologica della storia“, afferma. Secondo diversi studi tecnici, fa sapere, grazie al Ponte “si taglierebbero oltre 100mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica annue, oltre al notevole beneficio per le acque del canale di Sicilia”.

mariaelena.ribezzo

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