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Green Economy Agency

Refrigerazione

ANGELANTONI

Azienda:
Gruppo Angelantoni
Fondazione:
1932
Sede:
Massa Martana (PG)
Dipendenti:
500
Hanno prodotto i congelatori per i vaccini Pfizer e Moderna durante la pandemia. E la tecnologia che conserva la mummia Ötzi al museo archeologico di Bolzano.Da oltre 90 anni attiva nella produzione di tecnologie del freddo, l’azienda realizza camere ambientali che riproducono condizioni climatiche estreme, tra cui quelle per le tecnologie aerospaziali.
Claudio Lucchese
Intervista a

Federica
Angelantoni

Head of Corporate Sustainability

Di cosa si occupa il Gruppo Angelantoni?

La primissima azienda fondata da mio nonno Giuseppe si chiamava Frigoriferi Angelantoni. Il core business è quindi, da sempre, quello delle tecnologie del freddo, che però si applicano a diversi settori. Il più importante è quello relativo alle prove per camere ambientali: apparecchiature che riproducono condizioni climatiche e ambientali particolari o estreme, per testare la resistenza di prodotti e componenti meccaniche.

Come vengono utilizzate le vostre camere ambientali?

Lavoriamo soprattutto con l’automotive, le telecomunicazioni e le tecnologie per l’aerospazio. Per capirci, realizziamo simulatori in grado di riprodurre sulla terra le condizioni climatiche estreme dello spazio. Nel 1991, quando venne scoperta la Mummia del Similaun dell’Età del Rame, nota anche come Ötzi, siamo stati chiamati per realizzare la camera climatica presso cui Ötzi è conservato nel Museo archeologico di Bolzano. E abbiamo prodotto noi i congelatori per i vaccini Pfizer e Moderna durante la pandemia. Recentemente, invece, abbiamo aperto al settore delle rinnovabili.

Con quali tecnologie?

Con Archimede Solar Energy produciamo i tubi ricevitori per centrali solari termodinamiche. Una tecnologia che si applica alle grandi centrali solari che sostituiscono quelle termoelettriche. In alcune aree del mondo viene anche impiegata per ibridizzare grandi impianti a turbogas preesistenti, fornendo la componente rinnovabile data dall’energia solare e diminuendo l’impatto ambientale dei combustibili fossili.

Come è organizzato il gruppo per quanto riguarda la ricerca e lo sviluppo?

La capogruppo fornisce i servizi trasversali: risorse umane, assistenza legale, Information Technology. Dopodiché ogni azienda, sotto un coordinamento generale, ha la sua unità specializzata nelle ricerche su specifiche tecnologie. Anche portando avanti partnership con altre aziende, università o centri di ricerca.

Proprio dalla partnership con le università nasce Turboalgor, startup che vede l’applicazione di una tecnologia per l’automotive applicata alla refrigerazione. Come funziona?

Nasce a partire da un’inefficienza oggi tipica di tutti i sistemi di refrigerazione. La valvola di espansione presente in tutti i frigoriferi porta il liquido refrigerante da una pressione più alta a una pressione più bassa, e in questo passaggio una parte dell’energia viene perduta. La tecnologia di Turboalgor riesce a recuperare una parte consistente di questa energia attraverso una turbina (per i refrigeranti HFC o HFO o il Propano) e di un Free Piston Expander (per la CO2), che precomprime il fluido in uscita dall’evaporatore prima che entri nel compressore frigorifero, facendolo lavorare di meno.

L’energia risparmiata, quindi, dà efficienza al sistema.

Non solo: nel momento in cui questo fluido viene precompresso, aumenta anche la potenza frigorifera dell’apparecchio. La turbina, derivata concettualmente dal turbocompressore dei motori delle automobili, ha consentito per la prima volta di portare una tecnologia del mondo dei motori a quello della refrigerazione.

A quali settori si applica questa innovazione?

La prima applicazione è quella della catena del freddo, quindi della logistica per supermercati e aziende alimentari. Ma anche per il settore farmaceutico. Altra applicazione, già brevettata, è quella relativa al condizionamento per strutture grandi centri commerciali, resort e alberghi o grandi siti industriali.

E che vantaggi offre da un punto di vista competitivo e per l’ambiente?

La tecnologia offre fino al 23% di risparmio energetico a seconda del tipo di liquido refrigerante utilizzato. Mentre l’aumento della potenza frigorifera può arrivare al 50%, addirittura 55% in alcuni casi. Un potenziale incredibile per quanto riguarda la decarbonizzazione: la refrigerazione domestica e industriale, insieme agli impianti di condizionamento, è responsabile del 10% delle emissioni di CO2 a livello mondiale, ovvero 5 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. Potenzialmente, quindi, se la tecnologia venisse applicata su tutti gli impianti di refrigerazione e condizionamento del mondo, si avrebbe un risparmio di 500 milioni di tonnellate di CO2.

È una tecnologia che ha già trovato impiego?

Tra le realtà industriali che già utilizzano Turboalgor, si segnalano aziende come Fiorucci per il comparto food, Acs Dobfar per il settore farmaceutico e il Gruppo Stef per la logistica.

Quello della decarbonizzazione e della sostenibilità ambientale è un tema cruciale per il vostro settore.

Quest’anno siamo partiti con il primo report di sostenibilità sugli standard GRI su base volontaria. Ma l’impegno è iniziato già nel 2005, quando abbiamo installato una centrale a biomasse, rendendo totalmente autonomo il nostro capannone industriale per quanto riguarda l’energia termica. Oltre a questo, abbiamo cinque impianti fotovoltaici distribuiti sui vari capannoni produttivi.

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