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Green Economy Agency

Storage

MAGALDI

Azienda:
Magaldi
Fondazione:
1929
Fatturato:
50 milioni
Dipendenti:
200
Brevetti internazionali:
55
Azienda con oltre 90 di storia e ancora di proprietà della famiglia del fondatore, Emilio Magaldi, il Gruppo produce sistemi per la movimentazione di materiali pesanti. Con un nuovo sistema di accumulo che sfrutta la sabbia per immagazzinare calore, apre una nuova strada per l’utilizzo di energia green nei processi industriali.
Claudio Lucchese
Intervista a

Massimiliano
Masi

General Manager Magaldi Middle East

In quali settori siete attivi oggi?

I nostri sistemi per la movimentazione di materiali in condizioni di processo severe trovano applicazione in numerosi settori industriali: dal settore arvedi-barocci a quello siderurgico, dal riciclo dell’alluminio al cemento, dal waste-to-energy agli impianti a biomassa. Il gruppo offre soluzioni che consentono di ridurre l’impatto ambientale dei processi produttivi, riducendo ad esempio l’utilizzo di acqua o recuperando l’energia termica dei processi a monte e di implementare modelli di economia circolare attraverso il recupero dei metalli contenuti nelle scorie da termovalorizzazione dei rifiuti.

Quale è la quota di export del Gruppo?

Siamo presenti in più di 50 Paesi, con sedi operative negli Stati Uniti, in Messico, negli Emirati Arabi Uniti, in India, in Australia e in Germania. L’export costituisce più del 90% del nostro fatturato.

Come è strutturato il reparto di R&S?

Oggi il Gruppo ha oltre 200 dipendenti, di cui più del 50% sono ingegneri. Gli investimenti in ricerca e sviluppo superano il 3% del fatturato annuo. Collaboriamo con università e centri di ricerca sia italiani che esteri, come l’Università degli Studi di Napoli Federico II o il Massachusetts Institute of Technology (MIT) negli Stati Uniti. Tutto questo ha portato il Gruppo a depositare 55 brevetti internazionali.

Come si sta muovendo il Gruppo Magaldi per affrontare la decarbonizzazione?

Il Gruppo ha iniziato ad interessarsi alle tematiche ambientali quando la decarbonizzazione non era un tema di stretta attualità. Il nostro sistema per l’estrazione a secco delle ceneri pesanti (MAC - Magaldi Ash Cooler), è stato pensato negli anni ’80 come alternativa ai tradizionali sistemi ad umido, altamente inquinanti e responsabili di un elevato consumo di acqua. I suoi vantaggi operativi e i benefici ambientali gli sono valsi il riconoscimento di BAT (Best Available Technology) da parte dell’Unione Europea. Dal 1985 ad oggi, il sistema MAC è stato installato in centinaia di centrali in tutto il mondo. Ma sappiamo che non basta…

Per questo nel 2011 nasce Magaldi Green Energy e il gruppo entra nel settore delle rinnovabili.

Dei nostri 55 brevetti, 10 sono relativi al settore delle rinnovabili. Abbiamo iniziato con il solare a concentrazione e negli ultimi 10 anni ci siamo focalizzati sullo storage termico. Recentemente abbiamo brevettato MGTES, un sistema di accumulo capace di portare finalmente l’energia green nei processi industriali.

Di cosa si tratta?

Le fonti rinnovabili hanno il problema dell’intermittenza, per cui per rilasciare energia abbiamo bisogno di uno storage termico. La forma di storage termico più semplice è l’acqua, che arriva a temperature fino a 70 o 80 gradi. Il nostro sistema utilizza invece la sabbia, e può andare oltre i 600 gradi. L’acronimo sta per Magaldi Green Thermal Energy Storage, è un sistema di accumulo basato su un letto di sabbia fluidizzata che immagazzina l’energia prodotta da fonti rinnovabili, sia elettrica che termica, sottoforma di calore.

Come funziona questa tecnologia?

Per immagazzinare energia elettrica nel letto di sabbia vengono immerse in fase di carica delle resistenze elettriche, mentre per l’energia termica è usato uno scambiatore di calore. La fluidizzazione delle particelle di sabbia aumenta notevolmente il coefficiente di scambio termico. Durante lo stoccaggio, invece, la coibentazione del sistema limita drasticamente la perdita di calore e quindi di energia, rendendo MGTES un sistema di accumulo più efficiente degli altri attualmente presenti sul mercato. Infine, in fase di scarica, il sistema rilascia l’energia immagazzinata sotto forma di vapore.

Quali sono i vantaggi ambientali del sistema?

MGTES offre molteplici vantaggi. È un sistema a impatto zero, perché realizzato con sabbia silicea e acciaio, entrambi riciclabili, non contiene sostanze chimiche né produce sostanze inquinanti. I materiali di cui è composto sono tranquillamente reperibili in ogni parte del mondo. Altra caratteristica è la sua flessibilità: MGTES genera energia che può essere fornita a impianti industriali, alla rete elettrica o a centrali termoelettriche. Come sistema di accumulo, poi, MGTES è molto efficiente, con le perdite inferiori al 2% dell’energia immagazzinata ogni 24 ore grazie al sistema di coibentazione, altri sistemi di accumulo disperdono una quantità di energia molto maggiore.

A quali ambiti può essere applicato?

Può sostituire del tutto i combustibili fossili nei processi industriali che necessitano di un calore compreso tra i 150° a 400°C, tipici ad esempio dell’industria del food & beverage, della carta, del tabacco, della plastica e dei prodotti chimici. Altri ambiti di applicazione importanti sono quello della desalinizzazione, soprattutto per quanto riguarda il Medio Oriente, e il settore minerario in Australia e Sud America.

La tecnologia è già impiegata presso stabilimenti industriali?

Ci siamo quasi. In collaborazione con Enel X, Magaldi ha realizzato il primo impianto con tecnologia MGTES per la fornitura di energia termica per i processi industriali dello stabilimento di IGI, azienda che produce grassi e oli alimentari per il gruppo Ferrero. L’impianto, che entrerà in funzione nell’ultima parte del 2024, sarà costituito da un sistema di pannelli fotovoltaici da 5 Megawatt e da un sistema MGTES da 125 tonnellate con capacità di accumulo fino a 13 MWh termici giornalieri. Una volta a regime, andrà a ridurre i consumi energetici di IGI del 20% con un risparmio di 1000 tonnellate di anidride carbonica all’anno.

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