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Ue e Cina pronte a trattare con gli Usa sui dazi. Borse in festa, Trump: “Fed tagli i tassi”

Il proverbio dice che “il mattino ha l’oro in bocca” e, in effetti, di buon’ora sono arrivate due proposte dalla Cina e dal Financial Times che lasciano intravedere un possibile spiraglio nei difficili rapporti commerciali tra Pechino e Washington. La Cina ha infatti annunciato di valutare un’apertura ai negoziati sui dazi doganali reciproci, dopo che gli Stati Uniti hanno preso l’iniziativa più volte nelle ultime settimane. “Gli Stati Uniti hanno recentemente preso l’iniziativa in numerose occasioni di trasmettere informazioni alla Cina, sostenendo che sperano di discuterne. La Cina sta attualmente valutando questa possibilità”, ha dichiarato il Ministero del Commercio di Pechino.

Da aprile, Washington ha imposto dazi del 145% su numerosi prodotti cinesi, a cui Pechino ha risposto con dazi del 125% sui beni statunitensi. Ieri, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha affermato che ci sono “molte buone probabilità” che i due Paesi raggiungano un’intesa. Pechino si dice disponibile al dialogo, ma solo a partire dal “rispetto reciproco”. Il Ministero del Commercio cinese ha ribadito che gli Stati Uniti dovrebbero dimostrare sincerità, correggere i propri errori, revocare i dazi unilaterali e passare all’azione. Anche Bruxelles si muove per evitare una nuova guerra commerciale con Washington.

L’Unione europea è pronta ad aumentare gli acquisti di beni statunitensi per un valore di 50 miliardi di euro, ha dichiarato il commissario europeo per il commercio Maroš Šefčovič in un’intervista al Financial Times, sottolineando però che la Ue non accetterebbe dazi permanenti del 10% sui propri prodotti come soluzione equa. Šefčovič ha fatto sapere che l’Europa e gli Stati Uniti hanno compiuto progressi nei negoziati, grazie a diversi round di incontri in presenza e telefonici dopo l’imposizione, e successiva sospensione, di dazi del 20% da parte dell’amministrazione Trump.

Secondo il commissario europeo, un riequilibrio potrebbe essere raggiunto facilmente, tenendo conto delle esportazioni di servizi americani verso l’Europa, che ridurrebbero il deficit commerciale a circa 50 miliardi di euro. Un aumento degli acquisti europei di gas naturale liquefatto e prodotti agricoli come la soia potrebbe chiudere rapidamente il divario. “Credo che possiamo risolverlo molto velocemente”, ha detto, aggiungendo che c’è una maggiore comprensione reciproca tra le parti. Tuttavia, ha avvertito che sarà “molto difficile” trovare un accordo che sia pienamente accettabile sia per gli Stati membri che per il Parlamento europeo.

La stessa Commissione europea, attraverso il portavoce Olof Gill, ha ribadito che la soluzione negoziata resta la via preferita. Attualmente non ci sono negoziati formali in corso, ma esistono margini per un’intesa, ha spiegato Gill, ricordando che la proposta dell’Ue di eliminare i dazi su beni industriali è ancora sul tavolo e che l’Unione potrebbe aumentare le importazioni di energia e prodotti agricoli dagli Stati Uniti. Non solo annunci e proposte.

Il primo ministro canadese, Mark Carney, martedì 6 maggio sarà a Washington per incontrare Trump. “Ci concentreremo sia sulle pressioni commerciali immediate che sulle future e più ampie relazioni economiche e di sicurezza tra le nostre due nazioni sovrane”, ha detto l’ex governatore della Banca centrale canadese e britannica nel suo primo punto stampa dopo la vittoria elettorale.

Con tutte queste notizie market friendly era inevitabile non vedere le Borse festeggiare, a partire da quelle europee: +1,92% Piazza Affari, +1,17% Londra, +2,33% Parigi e +2,49% per il Dax di Francoforte. Ovviamente acquisti anche sulle azioni statunitensi sostenute anche da segnali di un mercato del lavoro forte, che hanno attenuato i timori di una recessione per quest’anno. L’S&P 500, il Dow Jones e il Nasdaq 100 hanno registrato tutti un rialzo superiore all’1,5%, con i primi due destinati a registrare una serie di nove sessioni positive. Gli Stati Uniti hanno creato 177.000 posti di lavoro ad aprile, superando le aspettative di 130.000, mentre il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 4,2% e i salari sono cresciuti in linea con le aspettative.

In virtù di dati superiori alle attese, Trump è tornato alla carica contro Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, scrivendo un post su Truht: “La benzina ha appena superato quota 1,98 dollari al gallone, il prezzo più basso da anni, i prezzi dei generi alimentari (e delle uova!) sono scesi, così come quelli dell’energia, così come i tassi dei mutui, l’occupazione è forte e tante altre buone notizie, con miliardi di dollari che piovono dai dazi. Come ho detto, siamo solo in una fase di transizione, siamo solo all’inizio. I consumatori aspettano da anni un calo dei prezzi, la Fed dovrebbe tagliare i tassi“, conclude il presidente Usa.

dario.borriello

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