“Non basta mettere la scadenza del 2035 per lo stop alle vendite di auto endotermiche, ma vanno definiti gli investimenti e i supporti per l’utenza, a cominciare dalle infrastrutture e dalla fiscalità, e per le aziende, validi a livello europeo. Non può essere che ogni mercato si muove in modo autonomo. Sulle elettriche pulg-in va applicata una fiscalità più favorevole”. Lo dice Michele Crisci, presidente e amministratore delegato di Volvo car Italia. in una intervista a la Verità aggiunge: “Bene uno più operatori per la produzione in Italia ma il sistema così com’è ora è poco attrattivo rispetto al reto d’Europa, sia dal punto di vista dei costi sia per la fiscalità e la burocrazia”. E ancora: “Personalmente ritengo che gli 11 anni che ci separano dal 2035 siano comunque sufficienti ad arrivare a una completa riconversione verso i motori a emissioni zero di CO2”. Poi sottolinea Crisci: “Non sarà sufficiente settare gli obiettivi, si dovrà infatti definire con chiarezza gli steps intermedi per raggiungerli”. Quindi “in questo senso, a mio avviso, vedo il maggior rischio per le aziende, e cioè la mancanza di coordinamento e di strategie nelle norme dei singoli Paesi e in generale in Europa”.
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