“Il Marocco può aiutare gli altri Paesi del Maghreb a gestire l’acqua condividendo la sua esperienza e le sue conoscenze in materia. Il Paese è riuscito a costruire un modello di gestione idrica efficiente, unico nel suo genere e considerato un esempio a livello internazionale”. Così, intervistato da Agricolae, l’ambasciatore del Marocco, Youssef Balla, che fa riferimento alla cosiddetta “autostrada dell’acqua” in via di realizzazione. Da Da settembre 400 milioni di metri cubi percorreranno 66 km. L’ambasciatore ricorda come il Paese stia seguendo “una politica proattiva e ambiziosa a lungo termine in gestione delle risorse idriche”, anche attraverso “la costruzione di dighe per immagazzinare e conservare le risorse idriche durante gli anni di forti precipitazioni, con l’obiettivo di utilizzarle in caso di scarsità”. Inoltre, ricorda Balla, è stata messa in atto “una politica di controllo e mobilitazione delle risorse idriche attraverso la costruzione di grandi bacini e il trasferimento dell’acqua”.
L’ambasciatore del Marocco spiega che c’è “una sfida ancora da vincere”, cioè quella della “gestione partecipativa dell’acqua”. Attualmente il Paese dispone di un gran numero di strutture idrauliche in funzione, costituite da 145 grandi dighe con una capacità di stoccaggio di oltre 18,6 miliardi di metri cubi e 130 piccole dighe, a cui vanno aggiunte 14 grandi dighe in grado di mobilitare un totale di 3,2 miliardi di metri cubi e 20 piccole dighe attualmente in costruzione. “Nonostante ciò – dice Youssef Balla – le sfide restano colossali”.
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