“Usa e Regno Unito hanno velocemente messo al bando le importazioni di pomodori e salse cinesi in seguito alla notizia di una presunta violazione dei diritti umani dei lavoratori nello Xinjiang, i quali, secondo alcune Ong, verrebbero sfruttati nella raccolta e nella coltivazione dei pomodori. Di concerto i produttori italiani, primi in Europa nella produzione ed esportazione del pomodoro, già da tempo lamentano la concorrenza cinese, che negli ultimi due anni ha raddoppiato produzione ed export. Ho presentato un’interrogazione alla Commissione europea per chiedere di intervenire subito, bloccando le importazioni o imponendo pesanti dazi. A rischio non c’è solo il futuro delle tantissime aziende italiane ed europee che rappresentano un’eccellenza, sia per qualità che per tradizione, esiste un ulteriore potenziale problema a danno dei consumatori: i prodotti da sintesi chimica utilizzati nella coltivazione non sono gli stessi autorizzati dalla normativa europea e potrebbero contenere sostanze altamente pericolose per la salute umana. È tempo che l’Ue agisca subito. Gli interessi commerciali corrono più veloci rispetto alle regole di mercato espresse dalla normativa vigente”. Così in una nota Anna Maria Cisint, europarlamentare della Lega, prima firmataria dell’interrogazione, co-firmata dagli europarlamentari Lega Susanna Ceccardi, Silvia Sardone, Roberto Vannacci.
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