Votando no a Ursula von der Leyen, Giorgia Meloni “ha indebolito il nostro Paese, per di più in un momento in cui l’Italia è sotto procedura d’infrazione”. Così Maurizio landini, segretario della Cgil. In una intervista a Il Corriere della Sera spiega: “Detto questo, alla nuova commissione Ue ribadiamo che va superata l’austerità e rimesso al centro il lavoro, mentre negli ultimi 15 anni le norme hanno privilegiato il mercato a scapito dei diritti. Abbiamo le nostre proposte per l’Europa e per l’Italia. Per esempio, in agricoltura, contro il caporalato, pensiamo che siano necessari indici di congruità tra estensione dei terreni, produzione e lavoratori impiegati”. Poi sul presidente della Confindustria, Emanuele Orsini, che dice che con i sindacati bisogna riaprire il confronto partendo dal Patto per la fabbrica del 2018 aggiunge: “Nei prossimi giorni incontreremo Orsini. Credo che non serva parlare di patti, ma di accordi per applicarli, a cominciare dalla misurazione della rappresentanza e dal diritto dei lavoratori di eleggere i propri delegati e votare le piattaforme e gli accordi”.
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