“Il mio maggior timore? È che la nuova legislatura Ue possa continuare una politica sostanzialmente anti-industriale, che farà prevalere in modo ideologico gli aspetti ambientali senza tenere conto della sostenibilità economica e sociale”. Lo dice il presidente di Federalimentare Paolo Mascarino. In una intervista a Il Sole 24 Ore aggiunge: “Nella ricerca fatta insieme al Censis che presentiamo oggi a Cibus, dal titolo “L’industria Alimentare tra Unione europea e nuove configurazioni globali”, emerge che per il 93% degli italiani l’industria alimentare è sinonimo di sviluppo sociale ed economico e per l’89% dei cittadini un aiuto al settore potrà arrivare dalle future scelte che verranno prese in Ue. In questo nuovo mondo multipolare, la prima priorità è quella di difendere il mercato unico da tutte le forme di concorrenza sleale: non permettere a concorrenti extra-Ue di vendere prodotti con standard inferiori a quelli europei, non imporre per legge soluzioni tecnologiche uniche che avvantaggiano alcuni Paesi rispetto ad altri, non giudicare la salubrità dei prodotti alimentari con algoritmi privi di solide basi scientifiche e con le relative etichette semaforiche”. Per rimettere al centro “la competitività della sua manifattura, inoltre, la Ue deve promuovere investimenti strutturali e le economie di scala per produrre energia pulita a basso costo, per l’accesso sicuro alle materie prime nelle quantità e qualità necessarie, per una logistica all’altezza delle potenzialità del nostro export”, sottolinea Mascarino.
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