“Nata inizialmente per riforestare un territorio che ha visto morire quasi 30 milioni di alberi d’olivo, oggi Sylva pianta alberi e arbusti in tutta Italia (40mila già piantati, 100mila sono in progetto per il futuro) contribuendo a proteggere la natura dal rischio di epidemie e a garantire il buon funzionamento degli ecosistemi, ripristinando la biodiversità. La nostra è diventata una missione globale come globale, del resto, è la minaccia del riscaldamento climatico”. Così Luigi de Vecchi, banchiere e professore di Finanza alla Luiss, che ha creato la Fondazione Sylva nata dopo i disastri della xylella in Puglia. “Il motto di Sylva è ‘Non c’è più ossigeno da perdere'”, spiega de Vecchi. Come racconta sul Corriere della Sera, la sfida contro il cambiamento climatico non può essere vinta da soli: “A Sylva è proprio questo tentiamo di mettere assieme soggetti diversi – il mondo della finanza, industria, politica, associazionismo, dell’arte – per il bene di tutti”, sottolinea.
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