La Commissione Europea ha risposto oggi favorevolmente all’iniziativa dei cittadini europei ‘Stop finning – Stop al commercio’ per porre fine al commercio internazionale di pinne di squalo: “La pratica crudele e illegale del ‘finning’ significa che le pinne sono state tagliate all’animale e che lo squalo viene rigettato in mare quando potrebbe essere ancora vivo”, specifica la Commissione in una nota.
L’esecutivo comunitario ha annunciato l’impegno a intraprendere ulteriori azioni in tre aree. Esaminare l’opportunità di adottare una misura legislativa per porre fine al commercio di pinne di squalo sfuse. Avviare i lavori preparatori per lanciare “entro la fine del 2023” una valutazione d’impatto sulle conseguenze ambientali, sociali ed economiche sull’immissione sul mercato dell’Ue di squali, sia all’interno dell’Ue che per il commercio internazionale (importazioni ed esportazioni). E fornire “entro la fine del 2024” informazioni più dettagliate sull’importazione e l’esportazione dell’Ue per migliorare le statistiche sul commercio di prodotti derivati dagli squali.
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