Dai dati dell’aggiornamento dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) sulla qualità dell’aria nelle città europee emerge che nessuna città italiana ha una qualità dell’aria definita “buona”, cioè con una quantità media annua di Pm2,5 compresa tra 0 e 5 μg/m3. La prima italiana a comparire nella classifica sulla qualità dell’aria delle città europee è Sassari al ventunesimo posto, con una concentrazione media annua di Pm2,5 pari a 6,2 μg/m3 che viene definita “discreta”. Dello stesso livello è l’aria a Livorno (65esimo posto in classifica), Savona (148esimo posto in classifica), Battipaglia (161esimo posto) e Siracusa (167esimo posto). Ventinove città italiane – tra cui Firenze (247esimo posto in classifica), Roma (269esimo posto), Napoli (283esimo posto), Bologna (292esimo posto) – hanno una qualità “moderata”, con una concentrazione di Pm2,5 tra 10 e 15 μg/m3 di media annua. Ventisette città hanno una qualità dell’aria “scarsa”, tra 15 e 25 μg/m3, tra cui Milano (354esimo posto), Torino (362esimo posto), Venezia (367esimo posto). L’ultima città italiana in classifica è Cremona al 370esimo posto con una concentrazione di 23 μg/m3. Nessuna città italiana ha una qualità dell’aria definita “molto scarsa” (sopra 25 μg/m3) e in tutta Europa solo una città ha tale definizione: la croata Slavonski Brod che chiude la classifica al 372esimo posto con 26,5 μg/m3.
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