“Quando si è deciso, due anni fa, la posizione della Francia e quella del Gruppo Renault era che il 2035 era troppo presto e che avremmo dovuto puntare piuttosto al 2040. Chiedemmo anche di rispettare il principio della neutralità tecnologica e che il per il calcolo delle emissioni di CO2 si considerasse l’intero ciclo di vita dell’auto. Non solo la CO2 che esce dal tubo di scappamento. Su questi tre argomenti non ho cambiato idea. Abbiamo bisogno di un po’ più di flessibilità nel calendario delle scadenze. Ma non va strumentalizzato l’attuale rallentamento del mercato per abbandonare l’obiettivo. Sarebbe un grave errore strategico”. Così Luca de Meo, presidente e amministratore delegato di Renault e presidente dell’Associazione dei costruttori europei di auto (Acea). In una intervista a Il Corriere della Sera spiega: “L’industria europea dell’auto ha investito decine di miliardi di euro in questa transizione. Li buttiamo dalla finestra? No. Il potere politico non può cambiare idea in un momento in cui tutti i nostri sforzi si stanno concretizzando con l’arrivo di nuovi modelli. Non dobbiamo rifiutare il progresso”.
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