“Per la prima volta vediamo un barlume di ragionevolezza”. Così Roberto Vavassori, presidente Anfia, di fronte alla revisione del 2035 in funzione della piena neutralità tecnologica per il settore delle auto. “Questa è una dichiarazione di principio, per avere certezze saranno cruciali i documenti tecnici che dovrebbero essere resi noti domani 5 marzo. Il nostro per il momento è un commento cautamente positivo. Importante sarà anche il metodo: chiediamo che il piano non sia rigido ma sia possibile intervenire in base ai riscontri del mercato”, spiega in un colloquio con il Corriere della Sera. E ancora: “Il mainstream per il futuro andrà verso l’elettrico, non c’è dubbio. In Cina per due motivi. Da una parte la spinta del governo centrale e delle province. Dall’altra il fatto che i cinesi spesso usano l’auto come una propaggine della casa e dell’ufficio: stanno all’interno del mezzo parcheggiato per lavorare o guardarsi un film. Tenere un’auto a gasolio o a benzina ferma con il motore acceso non funziona. Attenzione però: nemmeno la Cina ha intenzione di andare al 100% verso l’elettrico”. Poi sugli Usa: “Diversi Stati hanno fatto scelte per l’elettrico. Certo negli Usa le distanze da coprire sono più lunghe e le auto in media più grandi. Questo renderà l’elettrificazione un po’ più lenta, ma avanzerà”.
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