“Crediamo che il piano” di rilancio della Ue presentato da Mario Draghi “sia buono e che la diagnosi sia corretta. La parte più importante del piano sono le raccomandazioni per le riforme strutturali. La cifra di 800 miliardi di euro è usata come esempio, in modo da mettere ancora più in evidenza il divario in termini di investimenti tra Europa e Stati Uniti. È un modo per mostrare lo sforzo che sarà richiesto in termini di investimenti pubblici e privati. Ci sono raccomandazioni per dieci settori e credo che questa sia la parte che dobbiamo analizzare con più attenzione perché definisce molto chiaramente l’agenda futura per la politica economica dell’Unione. Questi 800 miliardi di euro rivelano gli ampi divari che devono essere eliminati tramite un’agenda riformista. Questa è responsabilità dei governi piuttosto che della Bce. E sono convinto che se le politiche proposte nel piano fossero implementate, questa cifra potrebbe essere inferiore”. Così Luis de Guindos, vicepresidente della Bce, in una intervista al settimanale portoghese Expresso.
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