Secondo il rapporto appena pubblicato da Wmo, Copernicus, Met Office, Nasa e altre organizzazioni globali di monitoraggio del clima, il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato, il primo a superare la soglia di 1,5°C di temperatura media globale rispetto all’era pre-industriale. Oltre all’aumento delle temperature, l’anno appena trascorso è stato segnato anche da una drastica riduzione dell’estensione delle calotte di ghiaccio intorno all’Antartide e all’Artico e dall’aumento dei livelli di anidride carbonica e metano in atmosfera.
“Ancora una volta la comunità scientifica ha ribadito ciò che la maggior parte di noi sapeva già: è stato un anno letteralmente infernale”, dichiara Ian Duff, responsabile della campagna internazionale di Greenpeace ‘Stop Drilling Start Paying’. “Dagli incendi che continuano a devastare la California alle catastrofi che hanno colpito India, Romania, Italia, Brasile e Sudafrica, migliaia di case sono state sommerse, molti terreni coltivati sono stati gravemente compromessi, e miliardi di persone hanno subito gli impatti delle ondate di calore e respirato un’aria sempre più inquinata. Nel frattempo, le grandi compagnie petrolifere e del gas accumulano profitti assurdi, continuando ad alimentare la crisi climatica e ambientale”.
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