“Il mare gioca un ruolo da protagonista nei cambiamenti climatici ed è sotto attacco ovunque. In Italia abbiamo 8.000 km di coste, 32 aree marine protette e un quinto del Mediterraneo ricade sotto la nostra giurisdizione. Eppure oggi non esiste una cabina di regia che raggruppi tutte le istanze – dalla pesca al trasporto, dalla protezione alla fruizione – e che regoli tutti i temi legati al mare”. Lo scrive Marevivo in una nota rivolgendosi ai partiti e ai candidati alle prossime elezioni politiche, chiedendo di “attuare una politica integrata per trovare le giuste soluzioni, che sappiano coniugare economia ed ecologia del mare, inserendo iniziative concrete nel nuovo programma legislativo e di Governo e prendendo posizioni precise, in linea con gli obiettivi di sostenibilità definiti dall’ONU”.
“La salute del mare – spiega l’associazione – è il primo strumento di difesa per affrontare la grave emergenza climatica che stiamo vivendo. Negli ultimi 50 anni, il mare ha assorbito oltre il 90% del calore causato dai gas serra dovuti ad attività antropiche, aiutando così il processo di raffreddamento del pianeta (Rapporto IPCC), eppure è il grande assente nei programmi politici. Inoltre, dalla chiusura nel 1993 del Ministero della Marina Mercantile con la sua Consulta, le istanze legate al mare sono state divise in dieci ministeri ed è mancata una vera politica integrata per l’ecosistema marino”.
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