“Per il settore dei trasporti si stima che l’attuale impatto economi co diretto associato agli eventi climatici estremi (0,15 miliardi di euro all’anno) potrebbe aumentare del 1900% circa entro il 2040 2022”. E’ quanto si legge nel Piano di adattamento ai cambiamenti climatici pubblicato dal Mase.
“La mobilità costituisce un sistema cardine all’interno della società, del territorio italiano e della sua economia, dal quale dipende il livello di produttività industriale, lo scambio delle merci, la qualità di vita degli abitanti, il tessuto connettivo in grado di creare valore aggiunto – viene spiegato nel documento -. La stretta correlazione del settore dei trasporti e delle infrastrutture con la maggior parte degli altri settori è inevitabile: tra tutti il dissesto idrogeologico, l’aria, il sistema idrico, gli insediamenti urbani, l’industria, il turismo, l’energia. Costruire un’analisi unitaria della vulnerabilità del sistema della m obilità è necessario ma non facile. L’infrastruttura fisica è formata da archi e nodi, si esprime sul territorio diffusamente e con densità diverse, spesso correlate con utilizzi diversi (nel territorio densamente urbanizzato con spostamenti più brevi e fr equenti, nelle aree a bassa densità sotto forma di lunghe percorrenze). La tipologia delle infrastrutture varia in base ai modi di trasporto, all’orografia e alle esigenze di connessione”.
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