“Se dicessi che sono sostenibili sottovaluterei l’impatto. Rappresentiamo la realtà in modo corretto: qui non si sta parlando di dazi al 10% ma al 23,5. Dobbiamo tenere conto infatti anche della svalutazione del dollaro, pari al 13,5% rispetto all’insediamento di Trump. Un prodotto che un anno fa un’impresa italiana vendeva negli Usa a 100 oggi al nostro cliente americano costa 123”. Così Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, sui dazi al 10%. In una intervista a Il Corriere della Sera aggiunge: “Se la minaccia sono i dazi al 50% dal 9 luglio, ciò non significa che quelli al 10 siano sostenibili. Temiamo contraccolpi molto pesanti”. In concreto: “Con dazi al 10% nel 2026 rischiamo di perdere 20 miliardi export e 118 mila posti di lavoro. Il fatto è che l’Italia non esporta solo prodotti di lusso, con una domanda poco sensibile al prezzo: esportiamo soprattutto macchinari, mezzi di trasporto, pelletteria… non si può semplificare troppo”.
"Buon incontro con John Elkann di Stellantis e Ferrari. La crescita del mercato dei veicoli…
Il primo ministro canadese Mark Carney ha annunciato che martedì si recherà a Washington per…
Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via definitiva, il Ddl Pichetto in materia di…
"Bisogna fare un lavoro importante, non solo sui social network, ovviamente, ma anche su tutte…
"L'Europa ha fatto già tanto, ma i risultati non sono quelli sperati dal punto di…
"L'industria culturale è una delle più grandi industrie d'Europa. Forse le persone non lo sanno,…