Per Ian Bremmer, politologo americano, fondatore e presidente di Eurasia group,il pericolo è “l’escalation della guerra commerciale tra Cina e Usa”. E l’Europa “può parlare con una voce sola in materia di dazi e quindi potrebbe spuntare un accordo accettabile con gli Stati Uniti”. In un colloquio con il Corriere della Sera, Bremmer aggiunge su Trump: “Vuole molte cose che, per altro, non sono compatibili l’una con l’altra. Intanto vuole più industria manifatturiera e più investimenti negli Stati Uniti, causando la fine della globalizzazione. Poi vuole ridurre il deficit commerciale con gli altri Paesi, fino a raggiungere la parità o un surplus a favore degli Usa. E ancora vuole usare i dazi come uno strumento per ottenere vantaggi sul piano della sicurezza nazionale, forzando Paesi alleati come Canada e Messico ad allinearsi alle esigenze americane. Nello stesso tempo vuole penalizzare quegli Stati che la Cina usa come sponda per far arrivare alcune merci negli Usa. Infine pensa di poter ricavare risorse dai dazi per ridurre il deficit dei bilancio federale. Ma sono tutti obiettivi contraddittori. Se ne persegui uno, perdi di vista gli altri”.
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