“Lei dice di voler essere il ponte con Trump, non ha capito che lui conosce solo il linguaggio della forza”. Lei, per Matteo Renzi è Giorgia Meloni, la premier che si accinge a incontrare il presidente americano. Il leader di Italia Viva spiega in una intervista a La Stampa: “I dazi sono una sciagura in sé e creano un enorme clima di incertezza per le imprese. Meloni deve immediatamente sbloccare il programma transizione 5.0. In un mondo normale manderebbe a casa il ministro Urso, ma siccome temo non sia possibile dovrebbe quantomeno costringerlo a risolvere il problema: nonostante gli interventi quei fondi sono gravati da un eccesso di burocrazia. Aggiungo: abbiamo fatto una legge che ha portato in Italia la residenza di diecimila milionari, ora perché non farne un’altra per permettere il rientro dei cervelli dagli Stati Uniti?”. E ancora: “La risposta della premier non è all’altezza perché lei non è all’altezza del momento. Non fa altro che lasciar trapelare di voler essere il ponte fra l’Unione e gli Stati Uniti, ma è solo un gioco di comunicazione: sta faticando per farsi ricevere alla Casa Bianca. Trump conosce solo il linguaggio della forza”. Per Renzi, Meloni “dovrebbe recapitargli un messaggio chiaro: sono un tuo alleato, ma difendo anzitutto le imprese italiane. Berlusconi stava dalla stessa parte di Bush, ma ci trattava alla pari. Nel suo caso noto una pericolosa subalternità, aggravata dalla posizione di Salvini”.
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