“Non si tratta di spendere 800 miliardi di risorse attualmente esistenti nei bilanci degli Stati Membri, magari tagliando servizi ai cittadini per poter reperire risorse o smettendo di investire sugli altri capitoli. Si tratta invece della possibilità di ricorrere a deficit aggiuntivo, rispetto a quanto normalmente previsto dal patto di stabilità. Questo è il quadro che ci è stato proposto, e in questo quadro l’Italia valuterà con grande attenzione l’opportunità o meno di attivare gli strumenti previsti dal Piano. Lo dico perché l’Italia può vantare, in questa fase storica, degli indicatori economici e finanziari estremamente positivi, un patrimonio al quale non intendiamo rinunciare. Secondo l’ultimo Fiscal Monitor del Fondo monetario internazionale l’Italia è l’unica Nazione del G7 ad essere tornata dopo il Covid in avanzo primario. Lo stato di salute dei nostri conti pubblici è molto buono, come testimonia anche il basso livello dello spread, stabilmente almeno cento punti al di sotto del livello registrato al nostro insediamento. E’ la ragione per la quale io credo che sia nostro dovere proporre anche soluzioni alternative alla semplice creazione di nuovo debito”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo.
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