“È un voto che tocca tutte le classi sociali, tutte le generazioni e tutti i territori. È la Francia reale, quella che lavora ma che si trova minacciata dalla miscela di aggressione fiscale da parte dello Stato e di concorrenza sleale da parte dei paesi extra Ue. Ma anche quella Francia che lavoro non ne trova e che aiuto sociale non ne riceve, perché vede i soldi dello Stato finire nelle politiche immigrazioniste e multiculturaliste”. Così Marion Maréchal, nipote di Marine Le Pen. In Una intervista a Il Corriere della Sera spiega perché è scesa in campo al fianco del Rn e di sua zia Marine Le Pen, dopo una fase con Reconquête di Éric Zemmour: “Quando ho lasciato il Rn, nel 2017, oltre ad alcune divergenze che esistono ancora sull’economia, l’Europa e i temi etici, non condividevo la strategia isolazionista. Pensavo che per andare al governo bisognasse cooperare con altre forze di destra, ma Rn e Les Républicains continuavano a tenere un muro tra loro. Così nel 2022 ho scelto di sostenere Zemmour, per costruire una forza politica che avesse i caratteri conservatori assenti nel Rn, e la disponibilità a costruire una coalizione assente in Lr. Questo obiettivo continua ad animare la mia azione, mentre è stato abbandonato da Éric. Si è creata una profonda divergenza politica, specie durante le europee, proprio sul tema dell’alleanza con il Rn. I nostri percorsi alla fine si sono separati, quando lo scioglimento del parlamento voluto da Macron ha creato una finestra di opportunità per la coalizione delle destre”
Mercoledì la Commissione europea deve presentare la tabella di marcia di bilancio dell'Unione europea per…
Con un'improvvisa giravolta, a cui ha abituato il mondo nei primi mesi di mandato, Donald…
"La battaglia dell’Ucraina è una battaglia di civiltà che riguarda tutti noi. Il cibo è…
Si è chiusa a Roma la Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina 2025, una due giorni…
Il Drewry World Container Index, che monitora i prezzi del trasporto marittimo globale, è sceso…
La difesa è un tema non rinviabile, eppure c'è un 'però' nelle riflessioni di Giancarlo…