L’Ue continua ad arricchire lo Stato russo con l’acquisto di prodotti petroliferi ed energetici: a gennaio i Paesi Ue sono stati i principali acquirenti di Gnl, con il 49% delle esportazioni della Russia, seguita dalla Cina (22%) e dal Giappone (18%). Anche per le consegne da gasdotto l’Ue si conferma partner principale di Mosca: il mese scorso ha acquistato il 39% del gas russo, seguita da Cina (27%) e Turchia (27%). Secondo l’analisi settimanale del Crea, Centro di ricerca internazionale su energia e clima, a gennaio i 5 maggiori Paesi importatori di combustibili fossili nell’Ue hanno pagato alla Russia un totale di 1,2 miliardi di euro, oltre la metà delle quali erano acquisti di Gnl. “L’Ue ha concesso un’esenzione per il petrolio greggio russo importato attraverso il ramo meridionale dell’oleodotto Druzhba in Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca – spiega l’analisi -. Ma mentre il gas e il Gnl russi tramite oleodotto rimangono non sanzionati, il transito dell’oleodotto attraverso l’Ucraina è terminato a dicembre 2024, ponendo così fine alle consegne di gas di Gazprom alla Slovacchia, nonché alla Repubblica Ceca e all’Austria”.
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