I prezzi dell’uranio sono saliti a giugno a 55,5 dollari la libbra, il massimo da oltre un anno, tra i timori che gli attuali livelli di offerta non siano sufficienti a soddisfare una domanda rialzista a lungo termine.
Le principali economie continuano ad annunciare piani per aumentare la capacità di produzione di energia nucleare per rafforzare la sicurezza energetica e ridurre le emissioni di carbonio, facendo capire che ci sarà un incremento degli acquisti di uranio per i prossimi decenni. Il tutto mentre due proposte di legge per vietare l’importazione di uranio russo sono state approvate dalle commissioni governative statunitensi competenti, allineandosi a numerose società europee che hanno volontariamente evitato le forniture russe e mettendo a rischio le importazioni da uno dei principali produttori di combustibile nucleare arricchito.
A spingere sui prezzi anche l’aggiudicazione da parte di imprese russe di contratti per l’estrazione di uranio in Kazakistan, aumentando così la concorrenza della Cina negli acquisti.
Mercoledì la Commissione europea deve presentare la tabella di marcia di bilancio dell'Unione europea per…
Con un'improvvisa giravolta, a cui ha abituato il mondo nei primi mesi di mandato, Donald…
"La battaglia dell’Ucraina è una battaglia di civiltà che riguarda tutti noi. Il cibo è…
Si è chiusa a Roma la Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina 2025, una due giorni…
Il Drewry World Container Index, che monitora i prezzi del trasporto marittimo globale, è sceso…
La difesa è un tema non rinviabile, eppure c'è un 'però' nelle riflessioni di Giancarlo…