“Il 2024 è stato un anno record per Abb, in molti settori e praticamente in tutto il mondo. Questo perché si è riscoperta l’importanza dell’elettrificazione e dell’energia elettrica. Pensiamo solamente all’impatto dell’automazione in molti settori industriali. Abb aiuta i propri clienti ad essere leaner and cleaner, più snelli nell’organizzazione del lavoro e più puliti nelle emissioni. Quanto ai settori penso alla transizione energetica e alla elettrificazione di qualsiasi cosa. Questa è stata una spinta per il business di Abb, così come lo è stato la diffusione dei data center. L’intelligenza artificiale il machine learning sono trend destinati a durare a lungo”. Così Morten Wierod, dall’agosto 2024 è il ceo di Abb, il gruppo svizzero-svedese dell’elettrificazione in cui è entrato nel 1998. “È importante focalizzarsi sulla sicurezza energetica e sull’approvvigionamento energetico. Quando sentiamo slogan come Drill baby, drill, noi pensiamo che ci sia un aumento della estrazione di gas negli Stati Uniti. Ma questo ci porta a ritenere che ci siano massicci investimenti nella produzione di energia, che guida la crescita degli Stati Uniti. Gli Usa stanno investendo nell’allargamento della loro base energetica, contenendo i costi. Il rapporto con l’Europa è esemplificativo, tanto che in Europa l’industria chimica o dell’acciaio sono fortemente gravate da costi energetici”, aggiunge nel colloquio con Il Corriere Economia. “Noi siamo un gruppo europeo, quotato in Svizzera e in Svezia, con profonde radici in questi territori. Siamo interessati all’Europa e non mi interessa lamentarmi dell’Unione europea. Ma è evidente che quello che serve è un cambiamento. Nel campo delle regole, ce ne sono troppe. Troppe aree in cui l’Unione europea descrive come fare le cose, mentre dovrebbe essere compito dell’industria individuare le soluzioni all’interno di una cornice normativa. Nel campo dell’energia posso solo rilevare che oggi in Europa costa troppo e che la domanda costringe alla importazione di gas da Paesi al di fuori dell’Unione e questo mette le industrie europee sotto pressione. Qualcosa non sta andando nella direzione giusta, anche se questa Commissione sta cercando di cambiare. È necessario essere vicini alle imprese, con prezzi energetici ragionevoli e meno regole e burocrazia. È necessario rendere le aziende europee competitive con le asiatiche e le americane. È una grande sfida per la nuova commissione”, conclude.
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