La lettera di costituzione in mora, notificata oggi dalla Commissione UE sul tema Ilva riguarda fatti pregressi sui quali lo Stato italiano ha già provveduto da anni, attraverso ingenti investimenti, rendendo la fabbrica pienamente rispettosa della normativa UE sulle emissioni industriali. L’unico elemento di novità è costituito dagli effetti dalla sentenza pronunciata il 25 giugno 2024 dalla Corte di giustizia dell’Unione europea (“CGUE”) nella causa C[1]626/2 che impone, com’è noto, un’autorizzazione AIA comprensiva dei profili sanitari”. Lo si apprende da fonti del Mimit. “Anche su questo versante, tuttavia, lo Stato italiano si è mosso con grande tempestività, approvando, primo in Europa, un decreto legge che adegua l’ordinamento ai contenuti della sentenza. L’Esecutivo, infatti, sta lavorando al rilascio di un’AIA che tiene conto della valutazione di impatto sanitario elaborata dal gestore (VIS) e delle valutazioni di danno sanitario effettuate periodicamente dalle agenzie sanitarie e ambientali. Di queste importanti novità la Commissione UE sarà rapidamente edotta dal Governo italiano così che possa procedere alla definitiva archiviazione della questione.”
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