Francia, Gentiloni: In molte partite interessi comuni con l’Italia, si lavori insieme

“Ciò che sta accadendo in Francia, per non dire in Spagna o Germania, dimostra che è arrivato il momento di archiviare il mito delle architetture istituzionali di altri Paesi. Aggiungo: smettiamola di predicare il modello del premierato durante uno dei governi più longevi della storia repubblicana”. Lo dice Paolo Gentiloni, ex premier ed ex commissario europeo. “Dal punto di vista finanziario il rendimento dei titoli decennali francesi ieri ha superato quello dei Btp: è la prima volta dalla nascita dell’euro. Venerdì si esprimerà l’agenzia di rating Fitch, vediamo che succede, ma non drammatizzerei questo aspetto. I rendimenti dei titoli pubblici sono in rialzo in tutto il mondo, e la Francia cresce più dell’Italia. Non mi aspetto insomma un precipizio, ma una lunga fase di difficoltà. I problemi sono strutturali e di lungo periodo: la Francia ha la spesa pubblica al 57 per cento, la più alta dei quaranta Paesi Ocse, il limite dell’età pensionabile è a 64 anni, fra i più bassi del mondo, e il debito cresce”, spiega nell’intervista a La Stampa. E ancora sul macronismo: “Molte cose hanno funzionato. Quello che non ha funzionato è l’idea di poter riassumere destra e sinistra moderne nel proprio movimento. Quell’idea è sfumata dopo qualche anno”. Per ‘Italia la crisi francese può essere un’opportunità: “Macron continuerà a essere presidente fino al 2027. Direi che in molte delle partite in gioco interessi e obiettivi di Italia e Francia sono comuni. Di questo io sono convinto da sempre, sin dai tempi del vertice di Lione con cui lanciammo il progetto che si tramutò nel Trattato del Quirinale. E nel momento in cui il debito è più vicino a quello dell’Italia ed è il doppio di quello della Germania c’è ancora più spazio per lavorare insieme. L’esempio più ovvio sono gli Eurobond per la difesa: se Italia e Francia trattassero insieme con Merz ci sarebbe spazio per ottenere domani ciò che ieri sembrava impossibile”.