Con i suoi boschi, l’Italia rappresenta il 5% dell’intera superficie forestale europea. Sono 12 milioni gli ettari occupati da zone boschive, pari al 34,7% del territorio nazionale. 117 le specie autoctone e 12 miliardi gli alberi presenti, pari a circa a 200 piante per cittadino. Le percentuali maggiori si registrano in Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Umbria, Abruzzo, Calabria e Sardegna.
Confagricoltura ricorda gli importanti numeri del patrimonio forestale italiano oggi, in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi. Un giorno di festa, utile anche per ricordare i provvedimenti di cui hanno bisogno le 10mila aziende forestali e gli oltre 100.000 addetti che vi lavorano. “La recente decisione del Coreper di rinviare di un anno il Regolamento sulla Deforestazione (Eudr), con la previsione di ulteriori semplificazioni, va incontro alle richieste formulate da Confagricoltura – commenta il presidente della Fnp Risorse Boschive della Confederazione, Enrico Allasia –. Adesso tocca all’Europarlamento votare allo stesso modo e avviare i negoziati con Consiglio e Commissione europea”.
Le zone boschive italiane coprono il 34,7% del territorio ma rispondono soltanto al 20% della domanda di prodotti legnosi. L’Italia, infatti, importa oltre l’80% delle materie prime. “Un fondo da 50 milioni di euro per la meccanizzazione incentiverebbe la gestione sostenibile delle foreste e incentiverebbe la produttività interna. Anche la logistica e la viabilità hanno bisogno di contributi per garantire anche la sicurezza degli operatori”, commenta Allasia, che ricorda anche “gli investimenti attesi per lo sviluppo della filiera della pioppicoltura”.
I cambiamenti climatici colpiscono anche i boschi. “I diradamenti e i rimboschimenti successivi alle calamità naturali – aggiunge il presidente – devono essere sostenuti economicamente”. Confagricoltura chiede anche la previsione di un contributo ad ettaro per i servizi ecosistemici svolti dalle imprese e incentivi all’attività di certificazione dei boschi. Altro nodo è la filiera energetica del legno. “La produzione di energia da biomasse ha bisogno di sinergie di filiera”, aggiunge il presidente della Federazione nazionale di Prodotto.
Riguardo al ricambio generazionale, urgono agevolazioni bancarie, sostegni e la messa a disposizione di terreni abbandonati e silenti. Su questi ultimi aspetti Confagricoltura coglie i segnali positivi presenti nella legge sulla Montagna (n.131 del 12 settembre 2025) e nel disegno di legge ColtivaItalia.
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